Cronaca

G8, condannato l’ex questore Colucci, i legali delle vittime: “Dimostrato che nel processo Diaz ci fu inquinamento delle prove”

Genova. Il pubblico ministero Francesco Cardona, presente alla lettura della sentenza con cui il giudice monocratico Massimo Deplano ha condannato l’ex questore di Genova Francesco Colucci a 2 anni e 8 mesi per falsa testimonianza nell’ambito del processo Diaz preferisce non commentare la sentenza, ma è visibilmente soddisfatto. Per Colucci Cardona e il collega Enrico Zucca avevano chiesto 3 anni di reclusione. A parlare sono invece i legali di parte civile, che hanno difeso in questi anni le vittime della scuola Diaz.

“Il risarcimento in questo caso – dice l’avvocato Emanuele Tambuscio – è per noi la parte meno importante anche perché si è trattato esclusivamente di un danno morale. Questa sentenza è importante perché si aggiunge alla condanna della Diaz nel far luce su quesi fatti e in particolare è la sentenza che sancisce ufficialmente che in quel processo c’è stato inquinamento delle prove da parte di un importante funzionario della polizia che era in allora questore e poi è stato ulteriormente promosso.

“Con questa sentenza di primo grado, che speriamo sia confermata, un altro pezzo di muro di falsità viene smantellato – dice l’avvocato Emilio Robotti – perché il G8 è stata una vergogna sia per quanto riguarda il macello alla Diaz, a Bolzaneto, nelle strade, sia poi per tutta la falsificazione, la reticenza quant’altro abbiamo visto nei processi”.

Di tenore ovviamente diverso le dichiarazioni del difensore di Colucci, Maurizio Mascia: “Bisognerà attendere le motivazioni per vedere per quali episodi il mio cliente è stato condannato, visto che erano contestati 5 capi d’imputazione ma dal dispositivo non si capisce su quali è stato condannato”.

Scontato il ricorso in appello: “Questi sono processi che non finiscono mai in primo grado – ha detto Mascia – soprattutto quando c’è una situazione ambientale che consiglia di proseguire magari di andare in gradi anche successivi fuori distretto”.

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