Ecosistema urbano, il rapporto di Legambiente sulla sostenibilità ambientale: Genova sul terzo gradino del podio

santo grammatico

Genova. Si è svolta oggi a Genova la conferenza stampa di presentazione dei dati del Rapporto Ecosistema Urbano, lo studio di Legambiente e dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia che per la 19esima edizione monitora le performance e le politiche ambientali dei capoluoghi di provincia.

Presso la Sala Giunta del comune di Genova, ad illustrare i dati e a commentarli per i comuni liguri sono intervenuti l’assessore all’ambiente del Comune di Genova, Valeria Garotta, il curatore del Rapporto Ecosistema Urbano, Mirko Laurenti di Legambiente e il Presidente di Legambiente Liguria, Santo Grammatico.

La classifica, redatta dai dati ufficiali delle amministrazioni comunali è suddivisa per città grandi, medie e piccole ed è fondata su 25 indici tematici basati su 70 indicatori e 120 parametri. Questi coprono tutte le principali componenti ambientali presenti in una città: aria, acque, rifiuti, trasporti e mobilità, spazio e verde urbano, politiche ambientali.

Il risultato per le città liguri è lusinghiero, a parte Imperia che è risultata 38° su 45 città piccole prese in considerazione, Genova è risultata 3° su 15 grandi città, La Spezia 3° su 44 medie città, Savona 10° sempre su 45 piccole città.
Per questo motivo, dopo La Spezia, viene premiata la Città di Genova che mantiene la stessa posizione dello scorso anno.

“E’ stata intrapresa dai due più popolosi capoluoghi liguri una strada verso la sostenibilità ambientale – dichiara Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria- ma questi risultati non possono indurre facili trionfalismi. Analizzando alcuni parametri, si possono notare miglioramenti su alcuni ma su molti ancora è necessario lavorare. Due sono le note dolenti per tutte le città liguri. La prima riguarda le politiche sul trasporto pubblico locale, dove emerge una tendenziale disaffezione dell’utenza a questa modalità di trasporto e se non avverrà un inversione su questo tema si avranno certamente ripercussioni negative in termini di vivibilità delle nostre città. La seconda è l’arretratezza della raccolta differenziata, decisamente al palo rispetto ai valori di legge”.

Per Genova si ha un riscontro in positivo per l’inquinamento atmosferico che ha visto la diminuzione della presenza delle PM 10, meno gravi che in altre grandi città, per il numero di auto circolanti, con una media tra le più basse (47 auto per 100 ab), per la superficie di solare termico installato su edifici pubblici (1,47 mq per 1000 ab.) e per il miglioramento della capacità di depurazione delle acque, che arriva al 98% del parametro che valuta il numero di abitanti allacciati, i giorni di funzionamento e l’efficienza del sistema depurativo.
Rimangono i problemi di una mediocre raccolta differenziata (solo il 30%), di una elevata produzione pro capite di rifiuti (528 Kg/anno/ab) e di una rete ciclabile urbana pressoché inesistente con un eccessiva presenza di motocicli (23 per 100 abitanti).

Per le politiche sul trasporto pubblico locale facendo una analisi tra i dati della XVII edizione di Ecosistema urbano e quest’ultima, quindi a due anni di distanza, si rileva che vi sia stata una perdita di passeggeri trasportati annualmente per abitante, passando da 261 a 254.

Nella cittadina della Spezia: il dato apparentemente confortante sulla media annuale del PM 10 si scontra con un altro indicatore dell’inquinamento urbano, l’ozono che ha collocato la città quasi in fondo alla classifica per questa tipologia di inquinante, avendo superato per ben 84 giorni i 25 giorni indicati come soglia di attenzione per la salute umana. I dati che hanno giovato alla posizione spezzina nella classifica finale sono il numero di auto circolanti ogni 100 abitanti, (50) che la vede arrivare prima in questo settore tra le città medie, il numero di ZTL (pari a 8,8 mq/ab, la media è di 3,65 mq/ab) e di isole pedonali (0,40 mq per abitante). Senz’altro negativo il dato sulla raccolta differenziata con il 34% ben lontana dal 65% previsto dalla legge; altri dati negativi la depurazione che con l’82% del totale colloca la città al 33° posto, e le perdite della rete idrica ( il 33% dell’acqua immessa, che colloca la città a metà classifica).

Per il Comune di Savona, che si colloca decimo su 45 piccole città, comparando i dati sull’inquinamento atmosferico dalla XVII alla XIX edizione del Rapporto (dati 2009 e 2011) si nota come vi sia un graduale peggioramento. Per le PM10 si passa da una media annua di 20 microgrammi per m3 a 21, per l’ozono i giorni medi durante l’anno che superano il valore obiettivo per la protezione della salute umana passano da 2 a 5 e infine per gli ossidi di azoto si ha l’aumento da 21 a 25 microgrammi per m3.

Il numero di auto circolanti ogni 100 abitanti è di 56 e fa raggiungere a Savona il primo posto in quel settore della classifica, considerata la media di 64 auto/100 ab. ma negativo è il numero di motocicli circolanti ogni 100 abitanti, per l’esattezza 24, che porta Savona al 44° posto per questo indicatore.
Si ha una buona performance sulla depurazione il cui relativo parametro arriva al 98%. Negativi risultano i dati sui consumi idrici (consumo giornaliero pro capite con 173,2 litri che la colloca al 36° posto della classifica) e la bassa raccolta differenziata, che arriva solo al 22% e la colloca al 31° posto di questo settore della classifica tra le città piccole e come peggiore tra le città capoluogo liguri.

Imperia arriva 38° e guardando ai buoni risultati questi sono sostanzialmente correlati alle contenute perdite della rete idrica (solo il 17% che collocano la città 7° sulle 45 prese in considerazione) e un buon numero di installazioni di solare termico e fotovoltaico su edifici comunali ( rispettivamente 2,5 mq per 1000 abitanti e 3,42 mq sempre ogni 1000 abitanti). Il dato sulla depurazione (0%) continua invece a rappresentare per questa cittadina una macchia che scredita sin dalla prima edizione di Ecosistema Urbano avendo come dato un importante peso nella definizione della classifica. La produzione di rifiuti urbani pro capite è altissima (586 Kg per abitante all’anno contro una media di 523 Kg) e la raccolta differenziata risulta solo del 24,5%. Il numero di motocicli circolanti (26 ogni 100 abitanti) la colloca ultima tra le 45 città prese in considerazione ed è indicatore della prevalenza della scelta privata come modalità di trasporto.

“Ecosistema urbano – conclude Santo Grammatico – è utile non solo per vedere la composizione delle classifiche ma, analizzando e comparando i dati, valutando i vari indicatori e leggendoli in modo integrato, diventa uno strumento per comprendere quali siano le tendenze e stabilire cosa fare, in termini di politiche e azioni, che come si è visto, è ancora davvero tanto”.

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