Genova. Inizia oggi il processo a quattro tifosi genoani indagati dopo i disordini avvenuti durante la partita Genoa-Siena del 22 aprile scorso. Gli ultrà avevano invase il settore distinti dopo avere sfondato i cancelli, arrivando fino al tunnel che porta agli spogliatoi. La partita fu sospesa, dopodiché alcuni tifosi costrinsero i giocatori a togliersi le maglie.
Le accuse per i tifosi, a vario titolo, sono quelle di aver usato violenza e minacce nei confronti dei giocatori e di alcuni stewards. I quattro sono accusati, a seconda delle posizioni, di aver superato indebitamente la separazione tra il settore nord e i distinti invadendo quest’ultimo e rimanendovi sino alla fine della partita che si concluse con la vittoria del Siena per 4-1.
Quella di oggi i è un’udienza ‘filtro’, dedicata in particolare alla calendarizzazione delle udienze. L’elenco dei testi è stato depositato nei giorni scorsi. Il pm Biagio Mazzeo ha indicato, fra gli altri, i nomi di quattro giocatori (Rossi, Sculli, Mesto e Bovo) oltre al presidente del Genoa Enrico Preziosi e al direttore sportivo Stefano Capozucca.
Gli avvocati Stefano Sambugaro, Davide Paltrinieri e Maria De Pascalis, difensori degli imputati, hanno indicato un centinaio di testi tra i quali i calciatori Sculli, Rossi, Bovo, Gilardino, Jorquera e Palacio e il direttore sportivo del Genoa Capozucca.
Intanto, alla fine del mese di novembre, sono state decise le ammende che i 39 tifosi imputati per i disordini dovranno pagare. Il 26 novembre, infatti, il gip di Genova, Nicoletta Bolelli, ha emesso i decreti penali di condanna su richiesta del pm Biagio Mazzeo.
Ai 39 tifosi è stato contestato il passaggio di settore e non l’interruzione della partita. Per tre di loro, il pm ha chiesto la condanna a 3.100 euro di ammenda senza la sospensione condizionale. Per gli altri, invece, la condanna è di 1.650 euro. Il legale, l’avvocato Davide Paltrinieri, ha subito annunciato opposizione.