Genova. Ancora una notte e poi comincerà il ballottaggio che deciderà chi sarà il prossimo candidato premier per il centrosinistra. Sono state settimane in cui la grande prova di democrazia si è alternata a colpi bassi.
Ne abbiamo parlato con Simone Mazzucca (della segreteria genovese del Partito democratico) e Victor Rasetto (ex segretario provinciale del partito).
L’impressione da fuori, è che Pierluigi Bersani e Matteo Renzi siano stati molto più misurati di quanto lo siano stati i loro sostenitori … Mazzuca e Rasetto chi abbia alzato la voce per primo?
“Non i renziani, ma dal giorno del dibattito Renzi”, ha risposto Mazzucca.
“E’ sempre difficile dirlo – risponde Rasetto – condivo l’affermazione che chi accompagna i candidati tende ad alzare il livello dello scontro. A parer mio l’unico errore, in una pagina di democrazia bellissima, è stato un regolamento nazionale farraginoso e molto burocratico”.
Diciamolo subito, Mazzuca e Rasetto sono due giovani uomini che hanno già molta esperienza nella vita del partito, che hanno anche condiviso battaglie. Ora si ritrovano su versanti opposti.
Proviamo a capire il perché facendo loro domande dirette. Perché avete deciso di sostenere rispettivamente Bersani e Renzi?
Mazzucca: “Perché siamo in un momento difficile e non ci vuole gente spregiudicata al governo”.
Rasetto: “Perché solo con Renzi si potrebbe sostenere un vero cambiamento, e solo lui potrebbe farlo. Noi viviamo in un sistema al collasso, o si cambia o la rottura potrebbe arrivare da fuori … e ogni riferimento a Grillo è voluto”.
Cosa significa essere di sinistra?
Mazzucca: “Significa essere dalla parte di chi parte svantaggiato sulla linea di partenza”.
Rasetto: “Domanda molto bella …. Essere di sinistra significa avere gli stessi valori di sempre, ma capire che bisogna cambiare gli strumenti”.
Senta Mazzucca, ma anche lei sceglierebbe Papa Giovanni e non Mandela?
“Io sceglierei Bob Kennedy … “.
Rasetto, ma quando Renzi sciorina tutte quelle cifre, secondo Lei ha davvero idea di cosa stia parlando?
“Rischia di sembrare il primo della classe, ma le assicuro che ha una memoria davvero impressionante”.
Mazzuca, meglio Berlusconi o meglio Renzi?
“Senza dubbio meglio Bersani … “.
Senta Rasetto ma lo sapeva che Rosy Bindi ha un account twitter? Conosce anche il suo ghost writer?
“Non so chi sia il suo ghost writer, sicuramente non lo prenderei per farlo lavorare con me!”.
Mazzucca come farete tra qualche mese a chiedere il voto a coloro che domani resteranno fuori dalla porta con la loro carta d’identità in mano?
“Glielo chiederemo partendo già da domani, spiegando loro con calma i motivi per cui stando alle regole non possono votare: un partito serio si dà delle regole e le rispetta, i partiti non seri dicono di fare le primarie e poi le cancellano”.
Rasetto, quando Marco Doria ha vinto le primarie Lei ha dato le dimissioni, se perde Renzi cosa fa, consegna direttamente la tessera?
“Intanto tengo a sottolineare che mi sono dimesso e che non rivesto nessun ruolo, lavoro nel privato. Io la penso come Renzi, se si dovesse perdere: nessun premio di consolazione”.
Mazzuca considerato come è andata a finire con la candidatura alla primarie di Roberta Pinotti, che Lei sosteneva, è sicuro che i bersaniani siano contenti di averla tra le loro fila?
“Penso che quando lo hanno saputo hanno toccato ferro”.
Tenuto fermo che so da chi vorreste essere governati, posso chiedervi con chi andreste a cena: Bersani o Renzi?
“Vorrei mangiare sul divano, guardando la puntata di qualche serie televisiva” … “Mi sta dicendo che non andrebbe con nessuno dei due?”. “Le sto dicendo che non mi piace andare a cena con i politici”, rispnde Mazzucca.
“Sono stata a cena con Bersani molte volte – dice invece Rasetto – ed è una persona alla mano, ma andrei con Renzi anche solo per consonanza generazionale”.
Mazzuca, ultima domanda: meglio Renzi o i renziani?
“A volte gli uni, a volte gli altri”.
E per lei Rasetto, meglio Bersani o i bersaniani?
“Meglio Bersani”.