Cronaca

Burlando: “Conti, crescita e coesione, le tre ‘c’ per risollevare il Paese”

Regione. “Il futuro di questo Paese è legato ad un governo capace di tenere insieme conti, crescita e coesione. Quelle che chiamo le tre ‘c'”. Così il presidente regionale Claudio Burlando torna a ribadire la “ricetta” anti-crisi. “Il governo Monti si è trovato a fare scelte obbligate e anche drammatiche per far rientrare il disavanzo della finanza pubblica, tenendo basso lo spread e quindi i tassi di interesse. Certo ora non si può andare avanti con questo meccanismo di tagli all’infinito – osserva il governatore ligure – Occorre trovare un punto di equilibrio sulla spesa pubblica, impostare le condizioni per lo sviluppo industriale e poi rilanciare la coesione da welfare a lavoro, da scuola a cultura. Un governo che riesca a tenere i conti a posto e a fare crescita, con cinque anni di lavoro, è la necessità di questo Paese”.

Per Burlando il governo tecnico ha scongiurato il dissesto finanziario, recuperando credibilità internazionale. “La manovra fiscale, unita ai tagli drastici alla spesa pubblica e agli effetti della riforma delle pensioni, ha però acuito due problemi che restano irrisolti – commenta, puntualizzando, il governatore regionale – La nuova fase politica che partirà con il voto di febbraio si giocherà intorno alle questioni crescita, risanamento e coesione sociale. I tagli statali alla spesa hanno colpito la sanità, i servizi sociali, la scuola, la ricerca, la cultura. Si tratta di interventi dettati dalla emergenza finanziaria del paese, e non misurati sulla effettiva sostenibilità delle prestazioni rivolte alla popolazione. Il prossimo governo dovrà superare la fase di emergenza e affrontare il compito difficilissimo di innescare nuovi processi di crescita e varare provvedimenti in grado di assicurare la coesione sociale”.

Parlando della propria giunta, Burlando sottolinea: “I cardini del nostro intervento sono stati: spendere meno anche per non aumentare la fiscalità, evitando quindi di contribuire agli effetti depressivi dell’imposizione fiscale già in atto; non aumentare il debito contraendo altri mutui, e tantomeno ricorrendo a prodotti finanziari derivati; non ristrutturare il debito per non gravare ancora di più sulle spalle dei più giovani”.

“Noi dobbiamo sottostare alle previsioni sull’economia del governo – osserva – Un calo che non sarà così vistoso. Aprire un contenzioso con il Ministero dell’Economia in questo momento è rischioso, anche perché ci potrebbe essere un profilo di responsabilità con la Corte dei Conti. Apprezzo che il consiglio abbia capito la necessità di affrontare le difficoltà. Sino a luglio le previsioni del Ministero erano in linea con l’anno precedente; è peggiorata da luglio a dicembre. Sembra strano per una Regione come la Liguria che ha una certa struttura di contribuenti. Ricordiamo comunque che la Liguria ha una fiscalità molto bassa rispetto ad altre Regioni”.

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