Cronaca

Alpi francesi, a una settimana dalla scomparsa di Damiano Barabino: il dolore degli amici su Facebook

damiano barabino

Genova. Non ci sono praticamente più speranze di trovare in vita l’alpinista genovese Damiano Barabino e i suoi due colleghi, Francesco Cantù e Luca Gaggianese, dispersi sul Dome des Ecrins da ormai una settimana. Le ricerche sono sospese da ieri a causa del maltempo e dell’elevato rischio valanghe, ma già sabato il comandante dei soccorritori, Stephane Bozon, aveva comunicato ai famigliari dei tre alpinisti che non vi erano praticamente più speranze di trovarli vivi. Le ricerche comunque riprenderanno non appena le condizioni meteo lo renderanno possibile.

Dopo giorni di speranza e di attesa con il cuore in gola per gli amici di Damiano questi sono i giorni del dolore e del ricordo. La pagina facebook dedicata all’impresa che Barabino ha compiuto qualche anno fa in Patagonia si riempie di messaggi da parte degli amici più stretti, dei colleghi medici o di chi semplicemente condivideva con lui la passione per la montagna: “Con la tua gentilezza e umiltà hai conquistato tutte le persone che ti sono state accanto per più di un minuto – scrive Marialaura – non conosco nessun altro che sia riuscito a fare ciò.. con profonda stima e tanto affetto.. Ciao Damiano!”.

“Le montagne sono le grandi cattedrali della terra, con i loro portali di roccia, i mosaici di nubi, i cori dei torrenti, gli altari di neve, le volte di porpora scintillanti di stelle” scrive Martina citando John Ruskin.

Per Daniele: “Damiano se ne è andato. come dobbiamo fare tutti prima o poi, facendo la cosa che più lo emozionava e non in un letto come tanti, e di questo sono felice. Spero che in futuro qualcuno possa creare un bivacco di riparo tra l’ultimo rifugio e la vetta, per impedire che ad altri possa succedere la stessa cosa in caso di maltempo…, e che gli venga dato il suo nome”.

Tra i messaggi anche quello del consigliere regionale Edoardo Rixi, istruttore Cai e grande amico di Damiamo Barabino. Rixi ha passato buona parte della scorsa settimana a Briançon per partecipare alla ricerche, terminate però senza risultato: “Un abbraccio a tutti gli amici del CAI che si sono dimostrati una famiglia unita ed un rimpianto nel non essere riuscito a fare di più per un amico come Damiano che è per me un fratello”.

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