Villa Azzurra, Lega Nord Rapallo stuzzica consiglieri regionali maggioranza: “Non basta la propaganda, sfiduciate Montaldo”

Inaugurazione ospedale Rapallo

Rapallo. Su Villa Azzurra, la Lega Nord Rapallo tira per la giacchetta i consiglieri regionali di maggioranza Chiesa, Capurro e Limoncini invitandoli a non fare “mera propaganda pro voti”, ma attuare la loro presa di posizione “presentando una richiesta di Sostituzione dell’assessore Montaldo (ex mozione di sfiducia) al presidente della Regione Liguria Burlando, anche perché ci si chiede come non si possa risolvere questa situazione con tanti consiglieri di maggioranza in dissenso con l’assessore Montaldo”, sottolinea il Carroccio a Rapallo.

I consiglieri regionali menzionati hanno espresso in più occasioni la loro contrarietà per la decisione dell’assessore alla sanità di non avvalorare la richiesta di collaborazione della struttura privata ICLAS (ex Villa Azzurra) con l’ospedale Nostra Signora di Montallegro di Rapallo e di limitare la collaborazione per l’attività cardiochirurgica con la struttura stessa fino alla fine del 2013.

“Siamo sicuri che una richiesta di sostituzione verrebbe votata favorevolmente anche da molti consiglieri di Opposizione – spiegano il segretario di sezione, Basso Gabriele e il responsabile organizzativo Gabriele Vecchia – questo perché in più occasioni l’assessore si è dimostrato non super partes per il problema Villa Azzurra e riteniamo che non stia seguendo le linee dettate dalla spendig rewiev che indica proprio la cessione di parti del’attivita sanitaria pubblica in favore del privato con minori costi gestionali per la regione”.

I due esponenti della Lega Nord ricordano poi “che in tutte le Regioni italiane dove l’attività sanitaria è in parte ceduta in gestione a privati si sono creati dei poli di eccellenza riconosciuti in tutto lo stato e che molti nostri concittadini Liguri preferisco migrare in Lombardia o in provincia di Alessandria per avere cure in tempi veloci e con strutture private accreditate che svolgono un servizio di primo livello.
La chiusura della struttura – concludono – porterebbe inoltre alla perdita di posti di lavoro e dell’indotto che questa attività sul territorio ruentino porta ogni anno”.

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