Genova. Agg.h.17. I vigili urbani sono ancora in assemblea. Alla richiesta di un incontro il sindaco Marco Doria ha risposto che li riceverà, “come sempre”, ma non oggi, giorno di Consiglio. L’incontro dovrebbe avvenire fra due o tre giorni. “Ci auguriamo prima del Derby”, ha detto Claudio Musicò. Il Diccap, la sigla sindacale oggi in stato di agitazione, ha lamentato inoltre di non essere stata ricevuta giovedì scorso dall’assessore al Personale, Isabella Lanzone.
Finita la breve tregua, ricomincia lo stato di agitazione dei “cantunè”. Non più i 300 di qualche settimana fa, ma oltre 50 vigili sono al momento in assemblea nel cortile di Tursi, pronti a sferrare l’offensiva. “Giovedì mattina c’è stato un incontro al Matitone in cui l’amministrazione ha risposto ‘picche’ e noi abbiamo proclamato sciopero, forzando una situazione di stasi che si sta trascindando da tempo”, spiega Michele Bernardi, delegato Diccap, 33 anni in Comune, 28 nel corpo della Municipale.
“Faccio notare che non più di 20 giorni fa, questo Consiglio ha approvato una mozione che invitava la giunta a pagare il 100% di ciò che ci spettava per il 2012. Invece se ne sono infischiati, l’assessore al personale ha detto che anche avesse i soldi non li darebbe”.
E poi c’è la questione del primo novembre: “hanno attuato una forma di lavoro coatto che in Italia usava solo nel ventennio. Questa giunta l’ha fatto, con metodi di precettazione degni della Stasi, appendendo biglietti sulla porta di casa, senza nanche voler parlare ai lavoratori”.
Oggi dunque i vigili genovesi attendono un segnale da Tursi, quell’incontro formale per cui avevano già inoltrato richiesta agli uffici: “se Doria ci concede un incontro vedremo di smussare, altrimenti occupiamo il consiglio comunale”, sottolinea Bernardi.
Il segretario, Claudio Musicò, pone l’accento su un altro aspetto: non tanto la questione economica, “si sa che l’amministrazione non ha più soldi e in questo momento di crisi non ci permetteremmo di chiedere di più”, quanto di principio. “Alcuni punti che non sono stati chiariti in maniera corretta. Non chiediamo né più soldi né di fare meno, ma regole certe da rispettare, sia dai lavoratori e sia dai dirigenti, altrimenti diventa difficile gestire la polizia locale”. Il monito è chiaro: “Dovranno lavorare tutti, non solo una parte. Se ci sediamo con questo principio concludiamo la trattativa, se invece il filo del discorso è che l’amministrazione paga meno, facendo fare di più solo a una parte, noi non ci stiamo. Prima erano in sei a presidiare la Commenda, ora sono in due per il centro storico. Faremo anche l’ordine pubblico se ci viene richiesto, ma in sicurezza”.
Resta invariato lo sciopero di domenica 18 novembre, il giorno del derby: “E’ un segnale. Siamo ben consapevoli che la polizia municipale in certi momenti deve esserci, come nell’alluvione, o nei festivi. Domenica se saremo precettati andremo certamente a lavorare, ma dobbiamo far capire alla cittadinanza cosa sta succedendo”, conclude Musicò.