Genova. Sul biglietto integrato Amt-trenitalia si alzano le barricate a Tursi. La notizia di uno stop alla convenzione che permette ai genovesi di viaggiare su bus e treno con lo stesso biglietto ha fatto prima saltare sulla sedia il WWf ligure che oggi ha reso pubblica una lettera aperta al consiglio comunale, e poi, a catena, anche i vari consiglieri, in perfetto spirito bipartisan.
La disdetta della tariffa integrata Trenitalia-AMT rappresenta “una scelta gravissima per la mobilità cittadina, in totale contraddizione con obiettivi di favorire il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile”, è l’affondo di Wwf Liguria contro Tursi.
“Questa disdetta è una conseguenza della delibera del 31 Luglio che doveva salvare Amt – dice ancora il Wwf – una delibera da riscrivere. Noi pensiamo che il Consiglio Comunale debba chiedere conto dell’inerzia della Giunta e dell’Assessore, sul perché non sia stata ancora approntata la delibera per l’efficientamento del servizio di trasporto pubblico, così come previsto dagli Ordini del Giorno approvati”.
“La discussione è ancora aperta – ha provato a frenare le polemiche l’assessore comunale ai Trasporti, Annamaria Dagnino – stiamo trattando sia con la Regione sia con Trenitalia, il biglietto è una realtà solo genovese voluta da sempre dalla Regione, le difficoltà ci sono perchè le aziende di trasporto sono in difficoltà”. A Tursi, cioè, stanno provando a salvare la tariffa integrata, pena un “piccolo aumento”.
“Distruggendo di fatto il sistema di trasporto pubblico genovese – commenta il capogruppo della Lega Nord, Edoardo Rixi – la maggior parte dei genovesi si muove in treno dalle due vallate e da ponente. Costringere i cittadini pendolari a prendere due abbonamenti in questo momento di crisi diventa un serio problema economico. L’amministrazione deve trovare le risorse per garantire il biglietto integrato”.
“Non si vogliono trovare i soldi – è il commento tranchant di Antonio Bruno, capogruppo Fds a Tursi – sia a livello nazionale, sia regionale si privilegiano altri interventi”. Secondo Bruno perdere il biglietto integrato “sarebbe un colpo mortale, un ritorno indietro di vent’anni”. Soprattutto per gli abbonamenti. “Se noi non stabilizziamo la fedeltà al trasporto pubblico – conclude Bruno – diventerà per tutti insostenibile”.