Politica

Tensioni in maggioranza, Putti (M5S): “Così si vede chi comanda a Tursi”

paolo putti

Genova. “Una situazione come quella che si è verificata in questi giorni ci restituisce chiaramente il quadro di chi comanda in maggioranza a Tursi. Nei periodi di latenza nelle decisioni, come è avvenuto in sala rossa in queste ultime settimane, si tende a dimenticare chi è che decide, mentre queste situazioni riportano chiaramente come stanno le cose”. Così il capogruppo del movimento 5 stelle Paolo Putti commenta, non senza una certa soddisfazione, le polemiche seguite alla conferenza stampa di mercoledì scorso indetta congiuntamente da lista Doria, Sel, Fds e movimento 5 stelle per illustrare tutti i dubbi “tecnici”relativi al progetto della Gronda e al senso stesso dell’opera.

“Il nostro obiettivo era dare delle informazioni alle persone, perché si dice che la Gronda serve a risolvere i problemi di traffico, ma non è così. E troppo spesso ai cittadini vengono nascosti dati e informazioni chiave per riflettere consapevolmente sulle scelte della politica” spiega Putti.

Non c’è dubbio che il movimento 5 stelle sia sempre più al centro del dibattito e delle polemiche, dal recente successo in Sicilia alle tensioni nella maggioranza genovese. Per il pd sono responsabili di tirare per la giacchetta la sinistra di Tursi sulla Gronda. E la stessa sinistra replica alle “minacce” del Pd sulla tenuta della giunta: se il Pd farà cadere Doria sarà il movimento 5 stelle a prendere una valanga di voti.

E al Pd Putti fa notare una pesante contraddizione: “Non può non lasciare molto perplessi il diktat che viene fatto alla sinistra e alla lista doria dal Pd sul fatto che non si possono fare conferenze stampa o presentare ordini del giorno insieme all’opposizione quando Bernini e Lunardon poi dicono senza mezzi termini che, se servirà, la Gronda la approveranno anche con i voti del centro destra”.

Ma se Genova andasse al voto anticipato, a guardagnarci sarebbe probabilmente proprio il movimento 5 stelle: “A parte che a me interessa abbastanza relativamente la crescita in sé del movimento, mi interessa di più che le persone abbiamo mezzi e strumenti per esprimere le proprie esigenze e far sentire la propria voce, è indubbio che Doria e soprattutto la sua lista siano stati un po’ usati e molti elettori ora si sentano in parte delusi”.

Il capogruppo 5 stelle a Tursi interviene anche sulle polemiche, questa volta tutte interne al movimento, relative al rapporto tra grillini e media “Personalmente non ho una posizione ideologica ma di senso. Penso che dietro i media ci siano delle persone, quindi se trovo delle persone che fanno in maniera corretta il proprio lavoro io con queste persone ci parlo, per questo sono anche spesso andato in televisione. Poi visto che io voglio parlare con tutti, so bene che non tutti utilizzano la rete e la tv può essere un mezzo utile per raggiungere questi cittadini”.

Tuttavia Grillo, toni a parte (“ma i toni sono un po’ dati dal linguaggio della rete” dice) non ha, secondo il capogruppo 5 stelle, tutti i torti a frenare i “suoi” sulla partecipazione ai talk show: “Grillo, quando invita a non esagerare nel rapporti con i media, lo fa anche per tutelare le persone del movimento perché, da esperto di comunicazione qual è, è consapevole anche del fatto che noi attivisti 5 stelle non siamo così scafati come i professionisti della politica. Inoltre pensa che in questo momento non bisogna esagerare nel mettersi in mostra”.

Ma se il media per eccellenza scelto dal movimento 5 stelle per diffondere le informazioni resta la rete, forse come strumento di comunicazione non è sempre sufficiente: “La rete è straordinaria e fondamentale per raccogliere e diffondere dati, e per avvicinare le persone, però mi entusiasma poco come mezzo di espressione perché in questo modo è troppo facile nascondersi dietro un avatar, che è una sorta di maschera, mentre personalmente preferisco parlare guardando in faccia le persone”.

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