Cronaca

Struttura gerarchica e monopolio dello spaccio di cocaina: così operava il maxi-cartello senegalese

michele di lecce

Genova. “A parte i numeri ingenti, questa operazione è rilevante soprattutto perché le indagini hanno svelato una organizzazione di tipo quasi tribale”. Così Michele Di Lecce, Procuratore capo della Repubblica di Genova, commenta il risultato di “For Sale”, l’operazione andata in scena nelle prime ore di oggi a Genova.

Decine di ordinanze di custodia cautelare eseguite nel centro storico e nel ponente cittadino, nonché in altre località della Liguria e del nord Italia.

I ricercati (43 senegalesi, 10 italiani, 1 nigeriano, 1 francese, 1 albanese ed 1 gabonese) sono responsabili a vario titolo di “associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti e spaccio continuato in concorso”.

“Si trattava – continua di Lecce – di diversi gruppi di soggetti senegalesi che operavano indipendentemente uno dall’altro, ma che avevano delle forme di collegamento tra loro finalizzate soprattutto all’acquisizione della droga”.

Il meccanismo funzionava così bene che la loro “merce”, sempre di ottima qualità, aveva letteralmente monopolizzato il mercato della droga in numerose zone del centro città.

L’operazione, denominata “For Sale”, ha preso il via da indagini svolte dalla Compagnia di Genova Portoria su una fitta rete di spacciatori, prevalentemente di origine senegalese, che avevano monopolizzato il mercato della cocaina nel centro storico cittadino.

In particolare, hanno avuto origine da alcuni arresti effettuati in flagranza di reato nei primi mesi del 2009 nella zona di via Gramsci. I militari erano riusciti a individuare una donna italiana, titolare di un’agenzia immobiliare del capoluogo ligure, che, insieme al proprio compagno, spacciava di cocaina.

Dopo i primi riscontri, quindi, i carabinieri, d’intesa con la Procura, hanno avviato una delicata attività d’indagine, riuscendo ad accertare l’esistenza di una vera e propria organizzazione criminale straniera, che, tramite corrieri, importava significativi quantitativi di stupefacente di cocaina dal Senegal per immetterli poi sulla piazza del centro storico genovese.

L’organizzazione, inoltre, seguendo le consuetudini della malavita organizzata italiana, forniva assistenza ai propri detenuti, assicurando loro sia l’assistenza legale in caso di arresto, che quella economica necessaria al mantenimento delle famiglie.

Nel corso delle indagini l’Arma di Genova aveva già arrestato una ventina di persone in flagranza di reato, sequestrato alcuni chili (circa 7.500 dosi) di cocaina e denunciato numerose persone.

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