Genova. Uno stadio aperto tutto l’anno, non solo il sabato e la domenica e destinato non solo al calcio e non solo allo sport, ma anche al divertimento e all’educazione. In poche parole, “rendere Genova una città completa dal punto di vista dell’intrattenimento, della cultura e dell’educazione, con lo stadio come fiore all’occhiello, che faccia sì che in città ci sia sempre qualcosa da fare, qualcosa da vedere”.
Da qui parte la nuova era dello stadio genovese Luigi Ferraris, che passa in gestione da Sportingenova a Stadium, un nuovo consorzio formato da Best Union, Unifica, Costa Edutainment e Stadia, ovvero quattro aziende impegnate nella gestione di grandi contenitori di eventi, che si erano aggiudicate la gara d’appalto, pubblicata nel giugno 2012, come uniche partecipanti riunite sotto la denominazione di Ati, Associazione temporanea di imprese.
La nuova era dello stadio di Marassi è stata presentata questa mattina, alla presenza di tutti i soggetti coinvolti, da Sportingenova, a Stadium, alle istituzioni.
L’obiettivo è rendere lo stadio uno spazio aperto alla città, fruibile 365 giorni all’anno e soprattutto a basso impatto ambientale. L’impianto, grazie a un piano di risparmio energetico predisposto dalle aziende consorziate, sarà dotato di impianti fotovoltaici e in grazie ai progetti di agibilità curati da Sportingenova potrà essere utilizzato per diversi eventi (concerti, visite guidate, percorsi turistici congiunti che lo renderanno un modello unico in Italia).
“Tra i nuovi interventi realizzati – ricordato il liquidatore di Sportingenova Adriano Anselmi – l’aumento dei tornelli, un rinnovo per la gestione d’ingresso nel rispetto delle normative fiscali e un grande progetto che riguarda i pre-filtraggi. Da quest’anno lo stadio avrà di nuovo l’agilibilità definitiva che in questo periodo era decaduta. Abbiamo dovuto realizzare un software con simulatore che ha richiesto la ricostruzione elettronica delle strutture dello stadio per individuare i tempi entro i quali le 36.300 persone presenti più gli addetti, in caso di incidente necessari per poter uscire dallo stadio. La conclusione dello studio è che queste persone, in caso di incidente, riescono a lasciare lo stadio in circa 23 minuti. Questo vuol dire che la struttura oggi può essere ritenuta sicura”.
Circa un anno e mezzo per i tempi di realizzazione, a partire dall’adozione definitiva del progetto.
“Lo sport è una spina dorsale indispensabile – commenta Luca Montebugnoli, presidente di Best Union Company e aministratore delegato Stadium – naturalmente nell’immaginario collettivo lo sport rappresenta una ragione d’emozione e di massima attenzione. Lo stadio di Genova in particolar modo, sia per la conformazione che per la logistica è nel cuore della città di Genova la quale si presta quasi naturalmente, dall’Acquario, alla Fiera ai teatri a essere indicata come la prima città a tema d’Italia. Abbiamo l’idea di generare emozioni attraverso lo stadio, non solo per i genovesi, di cui non ci dimenticheremo in quanto saranno la nostra priorità, ma facendo in modo che lo stadio sia attrattivo per tante persone che vengono da fuori Genova. Pensiamo all’oltre un milione di croceristi che arrivano a Genova ma non ci si fermano”.
Intrattenimento completo per la città, “vogliamo renderla un luogo dove ci sia sempre qualcosa da vedere – aggiunge Giuseppe Costa, presidente e amministratore delegato di Costa Edutainment, che di Stadium sarà il presidente – una città bella in tutti i suoi campi e che offra sempre qualcosa a tutte le persone, di diverse età, sia per quanto riguarda il divertimento, l’educazione e la cultura, di cui lo sport fa parte. Mens sana in corpore sano è un po’ il punto di partenza per presentare questo disegno, un po’ filosofico, che abbiamo per questa struttura, una struttura di sport ma anche architettonica, dell’archietetto Gregotti, e di luogo importante per la storia genovese”.
“Sono lieto – dichiara il sindaco Marco Doria, che si avvii una fase di gestione affidata a un consorzio di imprese altamente qualificate, che si propongono di valorizzare una struttura così importante per la città”.
“Ringrazio sicuramente Sportingenova per il lavoro svolto in quest’opera di costruzione e mediazione – spiega l’assessore comunale allo Sport, Pino Boero – aggiungo che lo stadio debba essere un’occasione per la città, non solo legata al momento calcistico, una ricchezza per questa città di teatro e di cultura che ha bisogno di questi spazi. Non dimentichiamo che, con i tagli ai finanziamenti che abbiamo, un po’ di linfa che arrivi allo sport servirà a contribuire allo sviluppo di tutte quelle società, magari di sport che io dico minori, ma che minori non sono, e che disseminate sul nostro territorio spesso lavorano in condizioni difficili”.