Genova. Lo scolmatore del Bisagno. Un progetto di cui si parla ormai da decenni e che dovrebbe servire per risolvere le problematiche idrogeologiche. Tecnici e politici sembrano concordi sulla sua utilità, ma oggi arriva il grido di allerta di Legambiente.
“La proposta dello scolmatore del Bisagno – attacca Andrea Agostini, presidente del Circolo Nuova Ecologia Legambiente Genova – tende a far credere alla popolazione che una ennesima super opera risolverà in maniera definitiva un problema che purtroppo non è idraulico e neanche urbanistico, ma squisitamente politico”.
“Aver permesso – spiega Agostini – di costruire in un’area come il Fereggiano e di infilare in quelle case migliaia di persone è contrario da sempre a qualunque logica tecnica e culturale del territorio. Senza quella immensa opera di distruzione di un territorio non saremmo qui a piangere i morti”.
All’indice anche i costi dell’opera: “Lo scolmatore va bene a tutti, è una grande opera mangia soldi, permette di fantasticare di una sicurezza che non ci sarà mai, permette nel frattempo di autorizzare tutto il posibile e di controllare e sanzionare un bel niente”.
Bocciata anche l’idea di ricorrere a forme alternative di finanziamento da parte del Comune di Genova: “Non ci sono soldi? Nessun privato ci vuol mettere una lira? E allora arrivano i nostri, i bot comunali- conclude Agostini. Il comune si dovrebbe indebitare con le banche per centinaia di milioni di euro emettendo bot garantiti dalle sue proprietà immobiliari. E’ una storia già vista, gia detta, gia recitata mille volte in Italia. Ma noi dobbiamo continuare a crederci e a pagare?”.