Politica

Primarie centrosinistra: l’appello dei “Socialisti per Vendola”

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Foto d'archivio

“Siamo socialisti, che si riconoscono nella tradizione del socialismo italiano, sia aderenti a vari partiti (SEL, PSI, PD) sia non iscritti a nessun partito, ma impegnati nello sforzo di rinnovare la sinistra italiana collocandola nel PSE e nella cultura del socialismo democratico, riformista e libertario”.

“Noi sottoscritti lanciamo un appello per sostenere la candidatura del compagno Nichi Vendola alle primarie della coalizione PD-SEL-PSI. Questo appello nasce innanzi tutto per impedire che le primarie si risolvano soltanto in uno scontro o un regolamento di conti interno al PD, rischiando di tenere fuori una posizione coerentemente di sinistra di governo all’interno della coalizione. Siamo perfettamente consapevoli che Renzi e Bersani non sono affatto uguali. Renzi rappresenta l’uomo dei poteri forti e della continuità con le impostazioni rigoriste e liberiste del governo attuale. Ma anche Bersani ha la sua dose di responsabilità come sostenitore politico di Monti. Noi infatti siamo convinti che tali politiche non possano che essere coerentemente avversate da chi si riconosce nei valori più profondi della tradizione socialista, in quanto tendono ad accrescere ulteriormente le diseguaglianze, la precarietà , lo smantellamento della centralità del lavoro ed a comprimere la stessa democrazia”.

“Pur avendo l’impressione che l’ultimo Bersani stia cercando di dare una positiva sterzata in senso socialdemocratico al PD, ci rendiamo anche conto però, che tale compito è molto arduo perché si scontra con una serie di ostacoli difficili da superare. Innanzi tutto perché è il renzismo ad essere più omogeneo alla natura stessa del PD. In secondo luogo perché Bersani è fortemente condizionato, all’interno della propria area, non solo dai postdemocristiani come Letta o Fioroni, ma anche dalla vecchia guardia veltroniana e d’alemiana. In terzo luogo nella stessa area di sinistra del PD (i c.d. “giovani Turchi”) dove pure vi sono posizioni apprezzabili e degne di rispetto, c’è grande reticenza a parlare di socialismo, preferendo ad esso un generico ed indistinto progressismo che certo non fa avanzare verso lidi più europei la cultura della sinistra italiana, ma richiama lo svoltismo inconsistente dell’89”.

“E soprattutto non si capisce tale mossa ritardataria, quando già i DS si erano incamminati su tale percorso. Ancor di più traspare in questo atteggiamento, l’ipotesi della nascita del PD come escamotage per salvaguardare un gruppo dirigente e non già come occasione di innovazione della politica italiana. Pur tra i chiaroscuri delineati, non è più tollerabile però, che Bersani parli di socialismo al di là delle Alpi, e se ne dimentichi al di qua. Vendola ha invece sempre parlato con grande rispetto e passione della tradizione socialista italiana. Ha costruito un legame forte con la parte più avanzata del socialismo europeo. Ha sottoscritto il Manifesto per l’Alternativa Socialista in Europa redatto dall’attuale segretario del Partito Socialista Francese, compagno Harlem Desir e tiene rapporti costanti con Martin Schulz. Noi vogliamo una sinistra che sia parte integrante del PSE, e vogliamo che l’adesione al PSE non sia un mero atto burocratico ma rappresenti una piena e convinta adesione al valori ed ai principi del socialismo democratico senza ipocrisie e sotterfugi”.

“Nel PSE vogliamo stare con quell’area che è più impegnata a rimuovere del tutto le contraddizioni social-liberiste del blairismo per costruire su scala sovranazionale l’alternativa del socialismo democratico al capitalismo senza freni. Ma per rinnovare compiutamente il socialismo europeo, occorre stare nel suo perimetro politico ed ideale. Non si può pensare di essere socialisti europei mettendo in sordina la storia più viva del socialismo italiano, la cui ingiusta demonizzazione ha gravemente mutilato la sinistra italiana. Senza assolutamente pensare che la tradizione socialista sia esaustiva della storia articolata e complessa della sinistra nazionale, essa è essenziale per ricostruire una prospettiva politica riformatrice, progressista e di sinistra alternativa a tutte le varie controriforme”.

“Il voto a Vendola è coerente con questa nostra impostazione. Serve a spostare più a sinistra l’asse programmatico del centro-sinistra dando spazio e centralità alla giustizia sociale, al lavoro, alla creazione di nuova ricchezza da ripartire con equità tra tutti i cittadini, comprendendo in questo la salvaguardia del patrimonio ambientale (altro pilastro del socialismo democratico europeo che elaborò già negli anni ’80 attraverso il “rapporto Brundtland” il concetto di “sviluppo sostenibile”) alla rivitalizzazione infine della stessa democrazia partecipata, messa a dura prova nel ventennio che si avvia a conclusione. Il voto a Vendola va nella direzione di favorire i processi utili ad una sinistra di governo e a riequilibrare in senso socialista, la nuova coalizione di centro-sinistra che sarà chiamata a governare i necessari cambiamenti di rotta che s’impongono con drammatica urgenza. Nel corso della campagna per le primarie, metteremo a disposizione di Nichi Vendola una serie di proposte programmatiche per la nuova Italia che vogliamo contribuire a creare”.

Ecco l’elenco dei firmatari: Alessandro Silvestri (Lucca) Giuseppe Giudice (Potenza) Fabio Mischi (Livorno) Pierpaolo Pecchiari (Milano), Luciano Montauti ( Livorno), Mario Francese (Caserta), Onofrio Introna (Bari) Andrea Pisauro (Londra) Francesco Berni (Viterbo) Marco Monzali (Prato)Andrea Natalini (Roma) Stefano Morselli (Reggio Emilia) Raffaela Trequattrini (Terni) Lorenzo Falzarano (Roma) Ottavio Herbstritt (Livorno) Beatrice Perini (Pisa) Giorgio Righetti (Verona) Tiziano Schiena (Foggia) Manfredi Mangano (Ancona) Elisa Cesan (Firenze), Vinicio Guerrieri (Livorno) Maurizio Berni (Livorno)Roberto D’Ambra (Livorno) Vincenzo Loré (Taranto)Atti Massimo (Bologna) Fulvio Tudisco (Napoli)Stefano Orsi (Livorno) Matteo Gorini (Firenze) Luciano Conti (Livorno) Antonello Badessi (Roma) Jolanta Sorohova (Lucca) Franco Marianelli (Livorno) Franca Baggiani (Livorno) Alessando Paolini (Livorno) Carlo Sparti (Barcellona) Franco Rossi (Livorno) Livio Pacini (Livorno) Massimo Franzon (Livorno) Luciano Fantini (Genova) Claudio Bergomi (Milano) Mario Liso (Ostuni BR) Giuseppe Onorati (Potenza) Matteo Saracino (Potenza) Sandro Natalini (Roma) Stefano Ciccantelli (Teramo) Umberto Morroni detto Bebo Moroni (Roma) Andrea Mostardini (Pistoia) Gabriele Sisofo (Chieti) Giovanni Coiana (Genova), Anna Maria Pagano (Genova) Alessio De Bellis (Macerata) Massimo Ghimenti (Pisa) Lucia Blasi (Bari) Antonio Atzeni (Caserta) Rosalia Bordonaro (Genova) Rocco De Stefano (Genova), Luigi Cisternino (Brindisi) Carmelo Giuseppe Nucera (Reggio Calabria).

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