Genova. Nel luglio scorso una decina di persone erano finite in manette dopo un’accurata indagine della squadra mobile di Genova su una serie di rapine effettuate nel Nord Italia ai danni di rappresentanti di gioielli.
Il primo colpo era avvenuto a Genova il 28 febbraio del 2008. Un rappresentante orafo, vicentino, era giunto nel capoluogo ligure per far visionare il campionario ad alcuni gioiellieri. Qui era stato derubato di una valigia, custodita nel bagagliaio blindato della propria Mercedes, contenente oro per un valore di circa 120.000 euro.
I ladri avevano pedinato la vittima per giorni, effettuando sopralluoghi prima dell’esecuzione del furto, e infine, fraudolentemente, si erano procurati il duplicato delle chiavi dell’auto, che, infatti, posteggiata dall’ignaro gioielliere nei pressi dell’angiporto, non presentava alcun segno di effrazione. In totale la banda ha portato a termine 7 colpi in 30 giorni per un giro d’affari da oltre 500 mila euro.
L’operazione Duck aveva permesso di sgominare la gang di dieci italiani provenienti dal Triveneto e appartenenti alle famiglie Rom stanziali sul territorio di Udine e Venezia. Oggi per gli appartenenti dell’organizzazione spietata che “utilizzava mezzi e persone per compiere in brevissimo arco di tempo un numero ingente di rapine” è stato chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alle rapine a rappresentati di gioielli.