Cronaca

Lavori alla rete gas taroccati: scavi riempiti con “rumenta”, tra i cantieri anche via Fereggiano

guardia di finanza

Genova. Il metodo usato dalle ditte coinvolte sui lavori eseguiti alla rete del gas a Genova, nello scandalo “Subasfalto”, l’operazione diretta dalla Procura della Repubblica di Genova ed eseguita dalla Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di sette persone, era sempre lo stesso: lo scavo veniva riempito con la “rumenta” e poi si faceva un sottile strato di sabbia, in modo da ridurre drasticamente i costi.

“Butta dentro merda o rumenta”, una delle frasi intercettate dagli investigatori e agli atti dell’inchiesta, anche nelle telefonate di Francesco Jannelli, subappaltatore in diversi cantieri per la società Betoncat.

In una telefonata di Jannelli fatta al figlio, per un cantiere di via Fereggiano, fatta 20 giorni dopo l’alluvione del novembre 2011, l’imprenditore dice al figlio di riempire lo scavo, dove stanno operando per ripristinare la zona alluvionata, “con la merda che avete scavato”.

Le attività di indagine hanno consentito di accertare che i lavori appaltati venivano sistematicamente effettuati in modo difforme dalle norme contrattuali e dei capitolati tecnici, non rispettando le prescrizioni sui materiali da utilizzare per colmare i tracciati scavati del terreno e chiudendo la copertura con strati di asfalto di spessore inferiore a quello stabilito nei regolamenti comunali.

Inoltre alcuni funzionari della stazione appaltante, ente a partecipazione pubblica, avevano ricevuto in diverse occasioni compensi di vario genere (buoni benzina, viaggio), da esponenti delle ditte appaltatrici, per agevolare l’esecuzione irregolare dei lavori non effettuando i dovuti controlli.

Le denunce sono state alla fine 38, mentre le numerose operazioni di perquisizione e di esecuzione delle misure cautelari hanno richiesto un impiego complessivo di 140 militari del Corpo.

Iren sottolinea “di non aver ottenuto alcun vantaggio dai fatti oggetto di indagine, e, se gli stessi risultassero provati, sarebbe anzi parte lesa. La società ha ritenuto pertanto opportuno nominare un legale di fiducia per tutelare i propri interessi”.

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