Cronaca

Lavoratori Fisia sollecitano Doria: “Prospettive ulteriormente peggiorate, chiediamo un incontro”

roberto rossi fisia italimpianti
Foto d'archivio

Genova. Il prossimo 31 dicembre scadrà la cassa in deroga concessa dalla Regione Liguria ai 44 lavoratori di Fisia Italimpianti e, “pur dichiarando quest’ ultima la propria disponibilità a prolungarne l’utilizzo per tutto il 2013, non è ad oggi possibile sottoscrivere nessun impegno in tal senso, fino a quando la Regione non avrà piena visibilità dell’entità fondi a sua disposizione per il prossimo anno”.

E’ questo uno dei punti della lettera che oggi i lavoratori di Fisia hanno inviato al sindaco Marco Doria per sensibilizzarlo sui destini futuri dell’azienda. Già nel giugno scorso le Rsu avevano inviato un’altra missiva al sindaco per “sollecitavamo un suo autorevole intervento per scongiurare la possibilità di un drastico ridimensionamento, se non addirittura la chiusura, di questa importante realtà dell’impiantistica genovese”.

“L’unica possibilità di riutilizzo delle professionalità escluse da Fisia, attualmente 44 lavoratori posti in Cig, era legata alla partenza dei lavori del terzo valico – scrivono oggi – possibilità creata dall’impegno della Regione Liguria che sottoscriveva a tale scopo, nel mese di marzo 2012, un protocollo d’intesa con Impregilo, soggetto proprietario al 100% di Fisia”. Dopo diversi mesi di distanza le prospettive davanti “sono ulteriormente peggiorate”.

Impregilo ad oggi non ha inserito nell’ambito dei lavori per il terzo valico nessuno dei lavoratori di Fisia attualmente collocati in cig, nonostante l’impegno sottoscritto con la regione Liguria e nonostante il primo lotto dei lavori sia da tempo stato assegnato.

Fisia non è riuscita ad aggiudicarsi un’importante gara internazionale del valore di circa 1.000 md. di dollari, per la realizzazione di un grande dissalatore nell’area del Golfo, vanificando così ogni residua speranza di reinserimento delle professionalità attualmente collocate in cig.

“A fronte di questo scenario, ulteriormente complicatosi rispetto a qualche mese fa, l’azienda ha voluto avviare una procedura di mobilità per 83 dei 125 impiegati e quadri tuttora in organico, scegliendo così di fatto la strada del licenziamento collettivo.

Signor Sindaco – è l’appello dei lavoratori – queste professionalità rappresentano un bene prezioso per la nostra città e non un peso di cui disfarsi al più presto. Basti pensare alle opportunità che potrebbe offrire il know how presente in Fisia nel campo dell’economia ecocompatibile, e il contributo che potrebbe dare in tal senso a migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini.

Per discutere queste tematiche le chiediamo di incontrare i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali. Confidiamo che questa nostra seconda richiesta non rimanga lettera morta come purtroppo è successo nella prima occasione”, è la conclusione della missiva inviata a Tursi.

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