Economia

Immobili comunali in vendita: l’Anci al fianco dei Comuni per “sedurre” gli acquirenti stranieri

anci

Liguria. Un “tesoretto” che è ormai necessario vendere al miglior offerente in un momento, però, in cui di offerenti – e senza nemmeno pretendere i migliori – non vi è traccia. Ed è così che molti Comuni italiani si ritrovano con tanto di sedi inutilizzate e antichi palazzi pronti per la vendita ma che, nel contesto di crisi in cui ci troviamo, nessuno vuole. Risultato: le amministrazioni comunali non riescono a monetizzare e a ottenre risorse per nuovi investimenti. In questo panorama fermo, l’Anci propone la sua ricetta, ossia quella della nascita di una Fondazione che affiancherà i Comuni nella valorizzazione del loro patrimonio immobiliare.

“Oggi i Comuni non possono scegliere se vendere i propri beni o no, sono obbligati a farlo, e, oltretutto, in un momento di grande crisi del mercato immobiliare il che rende difficile trovare interlocutori interessati alle loro offerte – spiega Roberto Reggi, presidente della Fondazione ANCI Patrimonio Comuni Italiani – In questi 2 anni, infatti, chiunque abbia provato con i propri beni a dare vita a bandi pubblici li ha visti andare deserti. L’Anci si è dunque organizzata per dare un supporto ai Comuni in modo che questi beni possano essere messi in fondi più consistenti e appetibili per il mercato internazionale che è l’unico in grado di soddisfare queste offerte. Assistiamo quindi i Comuni nella valorizzazione del loro patrimonio per dare vita a bandi consistenti e interessanti, che abbiano due possibilità: o la vendita diretta dei beni o i conferimenti in fondo immobiliare che possano interessare a investitori internazionali. Non è un lavoro semplice ma abbiamo professionisti che si spendono per questo importante obiettivo”.

Il nuovo e importante strumento a favore dei Comuni è stato presentato ieri al convegno “Gestione, valorizzazione e alienazione del patrimonio immobiliare comunale” a Palazzo Tagliaferro ad Andora.

“Questa è una risorsa importante e non siamo abituati a gestirla né a valorizzarla – aggiunge Franco Floris – La speranza è farlo con un mercato prospero e forte, ma ora bisogna crare comunque un percorso vistuoso teso a valorizzare e non svendere il patrimonio comunale. Ricordiamoci che questo patrimonio non è costituito solo da palazzi o terreni ma anche da superficie interrata”.

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