Taranto. Corruzione, concussione e associazione a delinquere: sette persone, tra vertici societari, politici e funzionari pubblici, sono state arrestate questa mattina, nell’ambito delle inchieste sullo stabilimento Ilva di Taranto. Tra loro anche l’ex assessore all’Ambiente della Provincia di Taranto, Michele Conserva.
Da quanto si apprende, sarebbe coinvolta nuovamente anche la famiglia Riva.
Secondo i magistrati, l’Ilva avrebbe corrotto politici, periti e imprenditori locali per mettere a tacere, o almeno ridimensionare, le sue attività inquinanti.
Dei sette finiti in manette, tre sono in carcere e quattro ai domiciliari, sulla base di due ordinanze di custodia cautelare firmate dai gip di Taranto, Patrizia Todisco e Vilma Gilli.
Gli arresti sono relativi a un’inchiesta parallela, chiamata “Environment Sold Out” (ambiente svenduto), a quella per disastro ambientale che nel luglio scorso ha portato al sequestro degli impianti dell’area a caldo dell’impianto siderurgico tarantino.
La Guardia di Finanza ha sequestrato anche tutto il prodotto finito giacente sulle banchine del porto di Taranto utilizzate dall’Ilva. Si tratta di un sequestro preventivo chiesto e ottenuto dalla Procura della Repubblica
della citta’ pugliese per impedire che la merce possa finire in commercio.