Cronaca

Genova, presidio dei lavoratori Ilva davanti alla Prefettura: sale la tensione

Genova. Agg.h.12.09. E’ iniziato ora l’incontro tra il sindaco Doria e il Prefetto.

Agg.h.12.02. I lavoratori vogliono parlare con il Prefetto e il sindaco Doria ha citofonato alla Prefettura.  “L’unico obiettivo di questa giornata è che il decreto venga firmato per consentire la continuità lavorativa – ha detto il sindaco ancora una volta – io non ho le chiavi del portone della Prefettura. Adesso cerco di entrare per vedere se ci siano notizie più aggiornate rispetto a quelle che abbiamo noi”. Il primo cittadino ha poi parlato con la Digos e ora sta facendo il giro da dietro per entrare in Prefettura. Intanto, sembra che l’ufficialità della firma possa arrivare intorno alle 14.30.

 

Agg.h,11.49. Il decreto legge è arrivato da pochissimi minuti al consiglio dei ministri. La notizia è arrivata ai lavoratori, ma l’obiettivo sembra restare comunque quello di forzare il portone della Prefettura di Genova con un mezzo pesante.

Rimarranno davanti al portone serrato della Prefettura i lavoratori dell’Ilva di Genova, che sono scesi di nuovo in piazza e attenderanno in presidio finché non arriverà un comunicato ufficiale da Roma sulla firma del decreto legge, stamattina portato in consiglio dei ministri. Accanto a loro anche i lavoratori di Ansaldo, che a loro volta stanno vivendo un momento molto difficile, visto che l’azienda vorrebbe cedere il ramo civile.

Intanto, davanti alla Prefettura è arrivato il sindaco Marco Doria, che ha parlato con i manifestanti. Sul ferimento dell’operaio, avvenuto ieri durante la colluttazione con le forze dell’ordine, il commento del primo cittadino è stato lapidario. “Brutto episodio”, ha detto.

Poi è entrato nel vivo dell’argomento “lavoro”. “Soprattutto grazie ai lavoratori, è stato predisposto il decreto e portato in consiglio dei ministri questa mattina – ha dichiarato – se oggi verrà firmato ci saranno 24 mesi di tempo per il risanamento, ma consentendo comunque la produttività di Taranto e quindi anche degli stabilimenti collegati, Genova compreso. Sono qua per dire che io ci sono, come tutte le istituzioni, che sono al fianco dei lavoratori che manifestano per il diritto fondamentale del lavoro”. Accanto a Doria anche il vicesindaco Bernini.

Il portone del palazzo della Prefettura continua a rimanere chiuso, ma i lavoratori vorrebbero entrare e l’atmosfera non è certamente serena. “Solo lavoro, vogliamo solo lavoro”, gridano.

La tensione è tanta, anche dopo quello che è successo ieri, cioè il ferimento del lavoratore e il portone chiuso della Prefettura non aiuta. “Un episodio gravissimo quello di ieri e gli animi sono esasperati – ha spiegato Francesco Grondona, segretario Fiom Cgil Genova – noi continueremo a manifestare finché non arriverà la risposta da Roma. A rimetterci non possono essere sempre i lavoratori”.

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