Genova. Ancora una protesta, ancora un presidio a Genova. A scendere in agitazione sono questa volta i lavoratori della sanità privata del capoluogo ligure che, insieme alla Funzione pubblica Cgil, hanno deciso di manifestare alle ore 10 di questa mattina in piazza De Ferrari, proprio di fronte alla sede della Regione Liguria.
A scatenare la protesta è stata l’ipotesi di applicazione del protocollo di modifica del contratto collettivo nazionale di lavoro Aris, respinto dalla maggioranza dei lavoratori.
In piazza ci saranno allora infermieri, operatori socio sanitari, educatori, terapisti della riabilitazione, impiegati e operatori ausiliari, tutte le figure professionali impiegate in un settore importante e decisivo per l’assistenza ai cittadini. Si tratta infatti di strutture private, ma accreditate dall’ente pubblico e che garantiscono da anni un servizio di fondamentale utilità pubblica su tutto il territorio regionale.
“Chiediamo con forza – spiegano i manifestanti – a tutte le strutture genovesi (Istituto David Chiossone, Piccolo Cottolengo Don Orione, Cepim, Casa del Santo Bambino ed Istituto Brignole) di rispettare l’esito della consultazione e di non applicare il protocollo, per mantenere il sistema di regole e diritti previsto dal contratto collettivo di lavoro”.
Le lavoratrici e i lavoratori della sanità privata, insieme alla Funzione pubblica Cgil, hanno deciso di organizzare un presidio in piazza De Ferrari, davanti alla sede della Regione Liguria, per il giorno lunedì 19 novembre dalle ore 10.00, per manifestare contro la possibile applicazione del protocollo di modifica del contratto collettivo nazionale di lavoro Aris, che hanno respinto dopo regolare consultazione democratica.
I lavoratori chiederanno di essere ricevuti in delegazione dagli Assessori Claudio Montaldo e Lorena Rambaudi, per spiegare le ragioni della protesta.