Genova. Sono stati più di cento i campioni genetici raccolti dai Carabinieri ed alla fine questo approfondito lavoro d’indagine ha permesso di individuare l’assassino. Sarebbe lui, Luis Alfredo Soza Intriago, 26 anni, l’autore del duplice omicidio che poco meno di un anno fa sconvolse la delegazione di Sampierdarena. Madre e figlio, Monica Gilse e Marcos Kleyner Ramirez, 38 e 12 anni, massacrati a coltellate nella propria abitazione di via Balbi Piovera.
Un omidicio maturato, secondo le forze dell’ordine, a causa di un debito, forse legato alla droga. Le manette ai polsi di Soza Intriago sono scattate ieri pomeriggio, quando gli uomini dell’Arma lo hanno fermato nella stazione di Genova Principe, in procinto di partire per Acqui Terme, dove risiede.
“La svolta – spiega il comandante provinciale dei carabinieri di Genova Paolo Aceto – si è avuta con l’esame del dna trovato sulla scena delitto. La dinamica ci aveva subito fatto pensare che fosse maturato nella comunità ecuadoriana e quindi abbiamo puntato la nostra attenzione su tutti i connazionali delle vittime che avevano avuto contatti con la famiglia”.
Il 26enne non ha confessato, ma un campione di saliva ritrovato sulla scena del delitto lo inchioderebbe alle sue responsabilità. L’omicidio della madre, secondo i carabinieri, sarebbe dovuto ad una lite poi degenerata e perciò non sarebbe premeditato. Discorso diverso per quanto riguarda la morte del giovane Marcos: lui sarebbe stato ucciso perché non parlasse, in quanto testimone dell’accaduto.
“La dinamica degli omicidi ed altri elementi indiziari, oltre che la prova del dna, sono perfettamente compatibili con l’ipotesi che il colpevole sia l’arrestato. Quando lo abbiamo ammanettato era inoltre in possesso di dieci grammi di eroina – ha concluso il comandante Aceto.