Cronaca

Derby, la denuncia del Silp: “Quartiere militarizzato, costo sociale altissimo”

Distinti Marassi
Foto d'archivio

Genova. Dopo meno di ventiquattro ore dal derby della Lanterna, il Silp Cgil punta il dito contro lo spiegamento di forze dell’ordine mobilitate per la partita, ritenute dal sindacato uno dei più gravosi servizi di ordine pubblico del 2012.

“Per non creare problemi al “business” che gravita intorno al fenomeno calcio – spiega Roberto Traverso, segretario generale provinciale Silp Cgil – la Questura di Genova ha organizzato una vera a propria militarizzazione del quartiere che ospita lo stadio genovese. Un impianto che, com’è noto, all’esterno è inagibile e che la nostra Amministrazione fa di tutto per non evidenziarlo (scelta che al momento non riusciamo a comprendere)”.

Secondo il Silp si è trattato di una dislocazione del personale studiata con una strategia che ha reso in parte “invisibile” la presenza della Polizia di Stato, visto lo spropositato numero di personale in borghese impiegato dentro e fuori l’impianto sportivo (in tutto oltre 100 unità).

Quasi 500 le unità impegnate tra reparti inquadrati (PS e CC), forza territoriale, Digos, Squadra Mobile, Squadra Stadio Ufficio Gabinetto, Corpo forestale dello Stato, Polizia Penitenziaria, Polizia Municipale. Oltre 450 gli stewards impiegati nel corso della gara.

“Quanto costa a Genova tutto questo? – chiede Traverso – Economicamente poco, vista la miseria degli stipendi del Comparto Sicurezza e dei colleghi della Polizia Municipale (che anche loro stanno lottando per i loro diritti). Si pensi che in media un operatore del Comparto Sicurezza giornalmente costa allo stato 80 euro lordi! Aggiungendo qualche ora di straordinario e l’indennità di ordine pubblico (la Polizia Municipale non la percepisce) si arriva al reddito giornaliero lordo più mal pagato d’Europa per gli operatori delle forze dell’ordine”.

Per il sindacato della Polizia il costo che ha sostenuto Genova in occasione del servizio di ordine pubblico di ieri è stato sociale.

“I conti sono semplici – dice Traverso – Ieri sera, tenendo conto della presenza di circa 30.000 spettatori il rapporto operatore-utente (escludendo i 450 stewards) è stato 1:40 (un operatore ogni 40 spettatori)”.

Lo stesso rapporto, riferito, per esempio, al territorio di competenza del Commissariato Cornigliano e delle relative Stazioni C.C. che, comprendendo anche Sampierdarena, si estende anche all’interno della Valpolcevera, è pari a circa 1 operatore ogni 2500 cittadini (visto che il bacino d’utenza sfiora le 250 mila unità)

“Lo sanno che la Questura di Genova (di fascia B come ad esempio Firenze, Torino, Bologna, Bari) per raccogliere qualche unità ha ridotto il personale dell’Ufficio denunce a un sottoufficiale su ogni quadrante lavorativo? Per notizia – ricorda Traverso – a Genova dalle ore 19.00 alle ore 08.00 se un cittadino ha la necessità di denunciare un reato può rivolgersi esclusivamente al Pronto Intervento della Questura, visto che i Carabinieri chiudono le Stazioni nei turni serali e notturni”.

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