Cronaca

Decreto Ilva, Pd Genova: “Importante punto di svolta”

Giovanni Lunardon

Genova. “La vertenza Ilva ha raggiunto oggi un importante punto di svolta con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di un decreto legge finalizzato alla realizzazione di una compiuta ambientalizzazione dello stabilimento di Taranto e alla ripresa della produzione”, questo il commento di Mario Margini, responsabile Forum Lavoro PD Liguria
Giovanni Lunardon, segretario PD Genova e Massimiliano Morettini, responsabile Economia PD Genova.

“Ciò è avvenuto dopo giornate di forte tensione e ripetute manifestazioni dei lavoratori, con un impegno che ha investito Taranto, Genova e tutti gli altri siti italiani.
I lavoratori genovesi hanno dato segno di grande fermezza e la partecipazione alla manifestazione odierna di fronte alla Prefettura, a cui, oltre ai lavoratori di Ilva, hanno partecipato anche quelli di Ansaldo Energia, delle riparazioni navali e di altre importanti aziende, dà il segno della sofferenza dell’intero apparato produttivo della città.
Riconosciamo al Governo, che spesso abbiamo criticato per assenza di una politica industriale, di essersi assunto su Ilva una responsabilità importante che ha contribuito a sbloccare una situazione che avrebbe potuto portare al blocco della filiera dell’acciaio in Italia e alla messa in discussione di 20mila posti di lavoro in Italia di cui 1700 soltanto a Genova.

Il decreto sancisce l’immediata esecutività dell’Aia, che a sua volta recepisce le più avanzate norme in materia ambientale definite in sede europea, e contestualmente la riapertura degli impianti. Il mancato rispetto anche di una sola prescrizione dell’Aia comporterà l’immediata chiusura degli impianti stessi.
In base al principio che chi inquina deve pagare il risanamento, la proprietà dell’azienda deve sostenere il costo dei necessari adeguamenti degli impianti ai nuovi stringenti vincoli previsti dall’Aia.
Questo decreto del Governo stempera la tensione sociale di questi giorni, ci auguriamo che consenta anche di superare il rischio di un conflitto tra le istituzioni e la magistratura”.

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