Genova. Finmeccanica, Fincantieri, Riparazioni Navali, l’elenco è lungo e potrebbe continuare. Solo a Genova le vertenze aperte sono numerose e le prospettive occupazionali non sono certo rosee. Proprio per questo fra una settimana esatta, mercoledì 14 novembre, i sindacati scenderanno in piazza contro le politiche europee e anche contro la mancanza di una politica industriale del governo Monti. Si tratta di un’agitazione a livello europeo, indetta dalla Confederazione europea dei sindacati (Ces).
“Ci auguriamo – spiega Ivano Bosco, segretario generale della Camera del Lavoro di Genova – una grande mobilitazione di tutti i lavoratori. E’ la prima volta dopo molti anni che siamo di fronte alla mobilitazione dei sindacati europei e si sciopererà in molti paesi europei”.
“Scendiamo in piazza – continua – contro le politiche che l’Europa ha messo in campo in questi anni. Hanno condotto alla recessione e che hanno colpito le conquiste ottenute negli anni dalle lotte dei lavoratori. Ma soprattuto, non sono servite per nulla a rilanciare l’occupazione”.
A Genova, però, si sciopererà per otto ore invece delle quattro stabilite a livello nazionale. “La disoccupazione è una vera e propria piaga. I numeri anche a Genova sono eloquenti: i disoccupati sono aumentati enormemente, i contratti a tempo indeterminato sono sempre più rari e c’è una vera e propria esplosione dei contratti a progetto”.
“Bisogna – conclude Bosco – invertire le politiche a livello europeo. Ci sono una serie di vertenze aperte nel nostro territorio che non trovano risposta da parte del governo, cui manca completamente un indirizzo di politica industriale. I nomi sono noti. Tutte queste situazioni non hanno avuto risposte ma se messe in condizione di svilupparsi potrebbero dare una risposta alla fame di lavoro dei nostri giovani”.