Clini: “Il piano sulla sicurezza lo ha voluto l’Ue”

via Fereggiano post alluvione

Dopo le tragedia dovute al clima (a cominciare dalle alluvioni delle Cinque Terre e di Genova, arrivando al grossettano), torna puntualmente alla ribalta la questione della sicurezza del territorio.

Il piano che il ministero dell’Ambiente presenterà al Cipe risponde a un impegno preso con l’Europa. Lo ha sottolineato il ministro Corrado Clini intervenendo alla trasmissione Ambiente Italia su Rai 3.

“Lo presenteremo per rispondere all’impegno preso con la Ue, che ha chiesto che entro il 2012 gli stati membri presentino il piano nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici – ha spiegato il ministro – nel nostro caso ci saranno misure per mettere in sicurezza il territorio, che sta diventando più vulnerabile che in passato. Fra queste ci sarà la riconsiderazione degli usi da una parte, mentre dall’altra ci sarà il recupero e la gestione di aree marginali abbandonate, che non solo riguarda la messa in sicurezza del territorio ma costituisce un’occasione di crescita”.

L’uso di assicurazioni obbligatorie per i cittadini che coprano i danni per i disastri naturali è ‘auspicabile’. Ha aggiunto poi il ministro. “E’ impossibile ormai ricorrere solo alle risorse pubbliche per i danni da eventi estremi – ha affermato Clini – in Europa il ricorso alle assicurazioni avviene già, ed è uno strumento interessante.

Ha poi concluso accusando che le risorse stanziate per la messa in sicurezza del territorio sono bloccate da lungaggini burocratiche che sono una ‘emergenza nell’emergenzà. “Dobbiamo spendere meglio le risorse che abbiamo, e abbiamo iniziato un check di come sono stati utilizzati i fondi erogati tra il 1998 e il 2010 – ha spiegato Clini – dai primi risultati emerge che soprattutto nelle regioni del centro-sud, che peraltro sono quelle che hanno ricevuto più soldi, la capacità di spesa e rallentata da complicazioni burocratiche e da difficoltà estreme dal punto di vista amministrativo, e questa é un’altra emergenza”. Clini ha anche sottolineato gli sforzi fatti dal governo per aumentare i fondi a disposizione: “Quando siamo arrivati un anno fa i fondi per la messa in sicurezza del territorio erano zero – ha affermato il ministro – noi abbiamo mobilizzato un miliardo di euro, di cui 657 milioni alle regioni del centro-sud”.

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