Economia

Artigianato, Liguria al passo con i trend di mercato: prima per crescita dei comparti “driver”

giancarlo Grasso
Foto d'archivio

Liguria. L’artigianato cambia pelle. Con la crisi cambiano anche i driver, cioè i settori trainanti del comparto. L’Ufficio studi di Confartigianato, partendo dai dati Istat (primo trimestre 2009-terzo trimestre 2012), ha realizzato l’analisi della dinamica imprenditoriale individuando i settori in crescita, che hanno determinato un aumento medio nazionale del 3,5% pari a 25.954 imprese in più, in controtendenza rispetto alla diminuzione del numero totale delle imprese (-2,3%) che ha registrato un saldo negativo di 33.512 aziende in Italia.

Se, a differenza del bilancio negativo aperture/cessioni degli altri comparti economici, l’artigianato registra una crescita, lo deve alle imprese di pulizia e di manutenzione. Infatti, oltre un quarto (28,7%) dell’aumento segnato dalle divisioni driver nel loro complesso è spiegato dalle 7.439 imprese rilevate in più nel settore “attività di servizi per edifici e paesaggio”, che comprendono prevalentemente la pulizia di edifici, la cura e la manutenzione del paesaggio, global service.
A seguire si contano 5.341 imprese in più nella “riparazione, manutenzione ed installazione di macchine e apparecchiature”, che registra oltretutto la dinamica imprenditoriale più intensa tra i driver, con un tasso di sviluppo cumulato del 41,0%. Un incremento rilevante di 4.822 imprese artigiane in più, pari al 10,8%, riguarda le “attività dei servizi di ristorazione”.

La Liguria è la regione al primo posto in Italia per la crescita registrata dai nuovi driver, che incidono per l’8,9% sul totale del comparto attuale. A fare da traino sono gli artigiani della “manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature”, che negli ultimi tre anni hanno avuto un autentico boom del 54,4%, seguiti dai colleghi della “produzione di software e consulenza informatica” (+31,3%) e delle “attività di servizi per edifici e paesaggio” (+23%).

“Il fatto che la nostra regione si piazzi al primo posto per crescita dei driver – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – denota una spiccata dinamicità delle nostre aziende e una forte propensione ad adeguarsi alle nuove tendenze del mercato. I fattori che incidono su questa tendenza sono la dimensione di piccole e piccolissime imprese che rende molto duttili le nostre aziende, inserendosi in un contesto ligure che vede già una consolidata base di artigianato di servizi rispetto al manifatturiero”. Nella divisione “lavori di costruzione specializzati, la dinamica più significativa, a livello nazionale, si registra in Liguria con un trend di crescita del 9,5% dal 2009 a oggi.

“Stare al passo con i trend di crescita dei settori più attivi a livello nazionale – puntualizza Grasso – è una tendenza comune in Liguria a tutte le province. In particolare spicca La Spezia, al terzo posto tra le province italiane con un 10% di crescita nei settori driver, seguita da Savona con il 9,6% al quinto posto, poi da Genova al sesto (+9,1%) e infine da Imperia al 13esimo posto (+7,1%)”.

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