Genova. “Inserire nel Codice Civile la possibilità, per le aziende che operano nei territori colpiti da calamità naturali, di ammortizzare in dieci anni la perdita patrimoniale, anziché doverla coprire totalmente nell’esercizio dell’ultimo bilancio”. E’ quanto chiede, con una proposta di legge presentata alla Camera, l’on. Michele Scandroglio, deputato del Popolo della Libertà e membro della Commissione Lavoro di Montecitorio.
“In particolare – dichiara Scandroglio illustrando la proposta – si tratta di modificare l’art. 2423 bis del Codice Civile nel senso indicato. E’ una misura concreta a sostegno delle aziende messe in ginocchio da eventi calamitosi quali terremoti ed alluvioni. Oggi – spiega ancora il deputato del Pdl – gli alti costi sostenuti per far ripartire le attività, quasi interamente a carico dell’imprenditore e dei suoi soci, sono spesso coperti utilizzando il patrimonio dell’azienda, e le regole imposte dalla normativa in materia di reintegro del capitale possono condurre al fallimento della stessa. Da qui la proposta di allungare i tempi per ammortizzare la perdita patrimoniale”.
“Lo Stato non può restare immobile, perché in ballo ci sono la tenuta del tessuto produttivo del Paese e il lavoro di tanti italiani, già messi a dura prova dalla crisi economica. Ho provveduto – conclude Scandroglio – a inviare una lettera al presidente del Consiglio e ai ministri dell’Economia e dello Sviluppo Economico, affinché valutino la possibilità di trasformare la mia proposta di legge in un emendamento del governo da inserire nella legge di stabilità”.