Cronaca

Tributi Italia, tra i truffati anche piccoli Comuni: Federcontribuenti dice basta alla riscossione privata

guardia di finanza

Chiavari. La vicenda di Tributi Italia interessa tutto il Paese, visto che anche amministrazioni piccolissime sono finite nella rete delle truffe. E’ il caso, tra gli altri, di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa, un Comune che ha un’estensione di 50 km quadrati e che conta a oggi 12 mila abitanti.

I priolesi sono abituati da sempre a pagare le tasse comunali tarate su un’economia di tipo agricolo e industriale ma, secondo la Guardia di finanza di Genova, che ha lavorato in base alla denuncia presentata dall’amministrazione di Priolo Gargallo, in tre anni, dal 2007 al 2009, hanno involontariamente contribuito alle casse di Tributi Italia per un importo pari a 1.034.691 nel triennio 2007-2009. Cifra ingente cui si devono sommare oltre 900 mila euro di interessi.

Intanto, la posizione di Federcontribuenti è molto chiara. “Basta con i publicani. Il fatto che esistano agenzie private che guadagnano fino al 30% sulle tasse dei cittadini è un insulto alla gente per bene”. Lo afferma il presidente nazionale di Federcontribuenti, Marco Paccagnella commentando l’arresto di Giuseppe Saggese, l’amministratore delegato di Tributi Italia, finito in carcere su ordinanza di custodia cautelare firmata dal tribunale di Chiavari.

“E’ evidente – aggiunge – che c’è qualcosa che non funziona alla radice del fenomeno, al di là del caso singolo in Italia si usa ancora il metodo dei publicani, in voga al tempo del’impero romano, e che già duemila anni fa vessavano la Galilea con una pressione fiscale che dava origine a rivolte sanguinose”.

“Occorre smetterla – prosegue – con la privatizzazione del fisco, si chiami Tributi Italia con tutte le perversioni del caso o si presenti dietro una livrea in superficie più acconcia come Equitalia. Con tutti i dipendenti pubblici che ci sono nel nostro Paese, con la rottamazione ormai vicina delle Provincie e con le conseguenti migliaia di dipendenti delle amministrazioni locali che si troveranno di fatto senza uno scopo per la loro mansione, ci chiediamo perché i Comuni e le amministrazioni locali non possano tornare a svolgere in prima persona il ruolo della riscossione, magari con la collaborazione e la mediazione delle associazioni di categoria, in maniera da dare un volto più umano al fisco”.

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