Cronaca

Tributi Italia, oggi interrogatorio di garanzia per Saggese. Il gip: “Profitti immensi sui sacrifici della gente”

procura chiavari

Chiavari. Oggi Giuseppe Saggese, amministratore delegato della Tributi Italia arrestato due giorni fa per peculato, sarà in tribunale per l’interrogatorio di garanzia e secondo i suoi legali “chiarirà tutto”. Ma intanto il gip di Chiavari, nella sua ordinanza definisce la sua attività come un “meccanismo infernale” fatto di passaggi di soldi attraverso società fittizie con amministratori che erano di volta in volta domestiche, impiegate, autisti e body guard.

Il gip di Chiavari Fabrizio Garofalo, grazie alle indagini del nucleo di polizia tributaria di Genova, ha ricostruito la maxitruffa e, per definirla, usa parole durissime: gli “immensi profitti” realizzati da Saggese sono stati conseguiti – scrive – in “evidente disprezzo per la legge, per l’autorità e per i sacrifici di migliaia di persone che avevano pagato i tributi. La pervicacia nell’appropriazione illecita di immense somme di denaro, accompagnata da un contegno volto a nascondersi dietro organi che amministravano la società solo formalmente, sono indici di una capacità criminale di eccezionale rilevanza, di un’indole volta ossessivamente a conseguire illeciti profitti senza sopportarne la responsabilità”.

Una teste, citata nell’ordinanza, conferma “l’enorme spreco di denaro pubblico destinato a coprire tra l’altro il pagamento di autovetture di lusso, yacht, telefoni cellulari oltre all’affitto di un elicottero”.Con quel “meccanismo infernale” Saggese sarebbe riuscito a intascare decine di milioni che gli consentivano uno ‘stipendio’ di 1,5 milioni all’anno.

A Chiavari e dintorni Tigullio lo stupore è grande, non si sa fino a che punto sincero. Saggese era infatti conosciuto come quello che poteva permettersi anche in tempi di crisi consumi da nababbo e cene faraoniche. Come quella cui ha preso parte anche il sindaco di Sori, Luigi Castagnola: “I rapporti erano ottimi in quel periodo. Ci hanno invitati e siamo andati, tutto qui”. Saggese – come amministratore – non era conosciuto nemmeno dai suoi dipendenti: “Amministratore delegato? Sono qui dal 2009 e non mi risulta che fosse lui l’amministratore” ha detto Marco Devoti, impiegato alla Tributi Italia di Chiavari.

Intanto Patrizia Saggese, ex amministratore di Tributi Italia e sorella di Giuseppe, interrogata dal gip in fase d’indagine – ha detto: “la colpa del crack di Tributi Italia è da imputarsi alla crisi finanziaria mondiale. Anzi, alla soppressione dell’Ici e all’assorbimento di società che avevano maturato debiti per milioni di euro e che non hanno consentito di pagare ai Comuni il minimo garantito” ha dichiarato.

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