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Pro Recco, buona la prima. Riccardo Tempestini: “Avevamo la voglia di giocare, sono molto soddisfatto”

Tempestini

Recco. Oggi pomeriggio pochi spettatori sedevano sugli spalti della Zanelli per assistere al primo incontro del girone di Coppa Italia. Le sfide decisive per il passaggio del turno si giocheranno domani, quando l’attenzione degli appassionati sarà rivolta, in particolare, all’incontro tra Pro Recco e Savona.

In questo antipasto della nuova stagione la curiosità dei presenti era rivolta alla posizione 6 dell’attacco biancoceleste, quella occupata da Matteo Aicardi che, dopo sei stagioni alla Rari Nantes Savona, ha risposto alla chiamata della società più decorata d’Italia, divenendo protagonista del più discusso trasferimento della stagione estiva.

Il suo debutto ufficiale con la calottina recchelina è stato eccellente: tre reti e tanta quantità nel gioco. Il destino ha voluto che la sua prima con la Pro Recco fosse proprio a Savona. “Il destino gioca brutti scherzi – ha dichiarato Matteo a fine partita -. Inoltre la finale di Supercoppa sarà proprio qua…”. Riguardo al derby di domani, dice: “Sarà comunque una bella sfida, anche quest’anno il Savona ha ottimi giocatori”.

La Pro Recco è ripartita come aveva terminato la stagione scorsa: vincendo. Il neo allenatore Riccardo Tempestini, però, è cauto. “Non è tutto come prima – afferma -. Ci sono tante novità: giocatori, allenatore, situazioni cui i ragazzi non erano abituati. Però potrebbe essere tutto simile a prima se giocassimo sempre con lo spirito dei primi due tempi di oggi, quello di una squadra che ha capito il momento non facile di una società che comunque riparte. Sono molto soddisfatto, soprattutto per l’approccio alla partita e la voglia che ci hanno messo i ragazzi”.

In vasca, in certe circostanze, i campioni d’Italia sono parsi un po’ tesi. “Era la tensione di chi ha voglia di giocare – spiega Tempestini -. In certi momenti ci siamo fatti prendere dalla voglia di strafare, con ripartenze e falli inutili. Soprattutto in difesa si poteva cercare di contenere gli avversari in altri modi. Questo credo sia un segnale di grande voglia: all’inizio va bene così”.

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