Genova. Lo scorso 7 agosto il Cda del Teatro “Carlo Felice” aveva approvato una stagione con otto titoli, che sarebbe iniziata ai primi di novembre con il “Don Giovanni” di Mozart, ma il capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale, Edoardo Rixi, sottolinea che a tutt’oggi, nel sito del Teatro, non vi è alcuna traccia degli spettacoli programmati fino a dicembre, pur tenendo presente che lo stesso Cda aveva a suo tempo aveva affermato che la copertura economica della stagione fosse garantita solo fino a fine 2012.
“Nell’anno 2012 chiuderanno ancora in pareggio i conti del Teatro, ma il 2013 prevede un periodo ‘buio’: a novembre scatta la fine dei contratti di solidarietà applicati per un biennio, con il conseguente innalzamento dei costi fissi di 4 milioni di euro, rendendo così il futuro del “Carlo Felice” tremendamente incerto – spiega Rixi nella mozione che ha presentato – al momento, pare che da parte governativa non vi sia intenzione di incrementare i finanziamenti previsti dal FUS per il maggiore Teatro genovese, nonostante i numerosi richiami di attenzione anche da parte di deputati liguri. Ad oggi, inoltre, vi è la totale assenza di nuovi sponsor e anche questo rende preoccupante la possibilità di mantenere in vita il Teatro genovese”.
Per tutti questi motivi, Rixi nella sua mozione impegna il sindaco: “A voler informare il Consiglio Comunale circa il futuro che attende non solo i programmi del ‘Carlo Felice’, ma soprattutto i 47 dipendenti dello stesso, del settore amministrativo, che dal prossimo 8 novembre torneranno al lavoro ad orario e retribuzione piena, ma con la grande incognita per la loro permanenza – spiega – A riferire se è ipotizzabile, come sostenuto a settembre da alcuni consiglieri del Cda, un recupero del Teatro in una nuova dimensione, fortemente ‘regionale’, attraverso lo svolgimento di buona parte della stagione, da parte di orchestra e coristi, nei vari Comuni liguri, tra i quali, i principali: Savona, Imperia e La Spezia, interessando così maggiormente la Regione che potrebbe aumentare il proprio stanziamento, attualmente fissato sul milione di Euro, circa”.