Genova. “Abbiamo reso pubblici i bilanci e le voci di spesa: non rendiamo pubbliche le fatture perchè vogliamo tutelare i nostri fornitori e le persone che ci hanno ospitato per le manifestazioni”.
Questo il pensiero di Edoardo Rixi, capogruppo della Lega Nord in Regione Liguria, dopo le richieste di maggiore trasparenza sull’utilizzo dei fondi pubblici da parte dei gruppi politici regionali.
“Questa procedura – continua Rixi – é prevista dalla legge: ci sono organi preposti per controllare e saremo lieti di fornire tutta la documentazione richiesta come abbiamo sempre fatto”.
Una posizione giustificata dall’esigenza della riservatezza: ” Non crediamo sia giusto far vedere dei documenti tutelati dalla privacy: magari ci sono persone che simpatizzano Lega e temono ripercussioni negative. E poi non sono i giornalisti che devono certificare le nostre fatture. A Genova io sono stato assalito più volte dai centri sociali e numerose nostre sedi sono state imbrattate”.
La ricetta leghista per risolvere una situazione che rischia di travolgere tutto il mondo della politica passa piuttosto da una legge ad hoc: “Sono il primo a dire da almeno un anno che bisonga rifare la legge su finanziamento dei gruppi. Bisogna mettere un tetto di spesa su alcune voci come la ristorazione e dividere la spesa per il personale dal fondo dei gruppi. Presenteremo una proposta tra pochi giorni”.
Una proposta é già sul tappeto: “Bisogna controllare – conclude Rixi – il personale dei gruppi: per chi è dipendente noi avevamo chiesto dei pass, chi ha un contratto di collaborazione non è vincolato ad orari, ma avere dei cartellini di riconoscimento potrebbe fare chiarezza”.