Genova. La tensione, a Genova e a Taranto, rimane alta ed è tutta legata ad un acronimo di tre lettere: Aia. La sigla sta per “Autorizzazione integrata ambientale” ed il documento, elaborato dal ministero dell’Ambiente, sostituirà quello rilasciato ad agosto 2011.
All’interno saranno contenute le prescrizioni in materia di rispetto dell’ambiente cui l’Ilva di Taranto dovrà attenersi. Tra i punti qualificanti la limitazione produttiva a 8 milioni di tonnellate di acciaio sin quando il risanamento del siderurgico non sarà stato completato e l’intervento su tutte le emissioni nocive nell’aria.
Prevista inoltre la copertura del parco minerali per arginare le polveri siderurgiche che si riversano sulla città. Tutti provvedimenti, insomma, che permetteranno di diminuire il rischio ambientale a Taranto.
Il completamento della procedura riguardante l’Aia era atteso per oggi, ma, è notizia delle ultime ore, l’appuntamento è slittato. Probabilmente, però, il testo verrà ultimato e firmato dal ministro Clini tra questa notte e domani mattina.
Sotto la Lanterna, dopo la protesta di ieri, si attende con trepidazione l’evolversi della vicenda: l’Aia potrebbe infatti significare la ripresa, anche se in misura ridotta, della produzione a Taranto e quindi nuovo ossigeno anche per lo stabilimento di Cornigliano. Genova, infatti, lavora a freddo ciò che si produce nello stabilimento pugliese.