Jankovic: “Caro Genoa, non mi fermo più. La fascia da capitano mi fa godere”

bosko jankovic

Pegli. Domenica sera ecco la sfida tra il Genoa e la Roma. A Bosko Jankovic brillano gli occhi, sogna di ripetere l’ottima prestazione della scorsa stagione. Suo il gol del primo vantaggio rossoblù nella sfida poi vinta per 2-1. Era un altro Grifone, era un’altra Roma. Quanto accaduto in passato conta poco a nulla, l’unica cosa che adesso interessa a tutti sono i punti in palio.

I capitolini, reduci dalle incomprensioni tra il tecnico Zdenek Zeman e alcune colonne della rosa giallorossa come Daniele De Rossi e Pablo Osvaldo, sbarcano a Genova frastornati dalle polemiche. Guai però a sottovalutarli. “I problemi che si vivono nello spogliatoio della Roma non ci interessano- assicura Jankovic- l’unica preoccupazione è quella di batterli. La squadra della capitale ha in rosa dei giocatori importantissimi; il fatto che chiunque di loro possa finire in campo o in panchina dimostra quanto sia competitivo l’organico a disposizione del tecnico boemo”.

Sul verde di Marassi il serbo si presenterà ancora una volta con la fascia da capitano: “Godo nell’indossarla. Da straniero, considero un sogno essere il capitano di una squadra italiana di così grande tradizione. Sono però consapevole delle gerarchie, il vero capitano è Marco Rossi (infortunato, NdR); lui è la storia del Genoa, io sono il vice. Questo non mortifica però l’entusiasmo che mi regala tale riconoscimento”.

Un onore meritato. È stato lo stesso Luigi De Canio a inserire Jankovic tra le quattro colonne del Grifone insieme a Sebastain Frey, Marco Borriello e Marco Rossi: “Non posso che ringraziare il mister per quello che ha detto. Da quando gioco al pallone è il miglior allenatore che abbia mai incontrato. Alla fine di ogni partita ci confrontiamo a lungo; abbiamo un filo diretto, un dialogo schietto e sincero”.

Dopo mille problemi fisici, per il serbo è arrivata la stagione della vita: “Non mi sono mai sentito così bene. C’è chi scrive dei miei problemi di pubalgia ma dopo quello che ho passato ci vuole ben altri per fermarmi. In allenamento lavoro il doppio per superare ogni tipologia di problema. Mi sento finalmente una pedina importante e decisiva di questo gruppo e non ho nessuna intenzione di frenare la mia corsa, il mio entusiasmo e la mia fame agonistica”.

Ecco poi la ricetta per un Genoa sempre più competitivo: “Dobbiamo migliorare nella fase di possesso palla- ha ribadito il jolly serbo- e riuscire a gestire con maggior serenità il risultato quando questo ci sorride. Borriello e Immobile? Sono due attaccanti formidabili. Non credo che ci siano problemi di incompatibilità, hanno solo bisogno di tempo per imparare a conoscersi”.

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