Genova. Si riunirà oggi l’assemblea dei lavoratori nello stabilimento Ilva di Cornigliano. La decisione è stata presa da Fim e Uilm dopo l’ultimatum di ieri della procura di Taranto, che ha notificato una nuova direttiva all’Ilva perché la stessa avvii entro 5 giorni lo spegnimento degli impianti sottoposti a sequestro nell’ambito dell’inchiesta in corso: in caso di inottemperanza i custodi nomineranno tecnici esterni che potranno procedere senza ulteriori indugi.
Le operazioni di spegnimento dovrebbero quindi iniziare con lo stop immediato dell’afo numero 1 e numero 5, dismissione e bonifica dell’afo numero 3, il fermo di sette batterie del reparto cokeria e interventi nel reparto acciaierie. Da qui la forte preoccupazione dei sindacati genovesi. “A fronte di tutto ciò, il mantenimento dell’afo numero 2 e numero 4 non potrebbe garantire l’alimentazione dei siti di Genova, Novi Ligure, Taranto e Racconigi: la conseguenza potrebbe dunque essere la chiusura degli stabilimenti”, spiegano Fim e Uilm.
L’assemblea di oggi a Cornigliano servirà per concordare con i lavoratori come muoversi e promuovere iniziative di protesta. Nel frattempo anche il ministro dell’ambiente Corrado Clini ha replicato all’ultimatum della Procura. “’Lo spegnimento dell’Ilva in 5 giorni è impossibile, si tratta di un impianto molto complesso. ‘L’Autorizzazione Integrata Ambientale sarà pronta la settimana prossima”, ha dichiarato ieri.
Dello stesso avviso il sindaco di Genova, Marco Doria. “E’ un fatto assolutamente grave, non si può risanare lo stabilimento di Taranto interrompendo la produzione – ha dichiarato – Taranto è fondamentale per la vita di altri stabilimenti in Italia. La produzione deve continuare e contemporaneamente si devono fare gli interventi di risanamento ambientale. Altrimenti é una crisi nera”.
Se la Fim e la Uilm genovesi hanno deciso di mettersi subito in moto, anche la Fiom Cgil è pronta, ma tramite un comunicato ha fatto sapere di voler attendere ancora un po’ prima di decidere eventuali proteste e manifestazioni.