Genova. E’ tutto legato alle decisioni della magistratura e l’azienda lo ha ufficializzato oggi, comunicandolo, durante una riunione in Confindustria, ai sindacati genovesi: se a Taranto dovesse bloccarsi l’altoforno 5, anche gli altri stabilimenti del gruppo Riva dovranno fermarsi. In gioco é quindi la continuità produttiva per Cornigliano, con i suoi 1.760 addetti, per Novi e per Racconigi.
Una notizia che era facilmente pronosticabile, ma che comunque indica la gravità della situazione. I lavoratori, comunque, sperano che l’ipotesi di blocco totale venga scongiurata.
La speranza, in queste ore, é che nello stabilimento pugliese rimangano operativi almeno due impianti, permettendo, quindi, a Cornigliano di continuare a lavorare. Quel che però sembra certo è che si prospetta un nuovo ricorso a contratti di solidarietà o perfino a nuove procedure di cassa integrazione.
Tutto questo mentre il ministero dell’Ambiente lavora per rilasciare una nuova autorizzazione integrata ambientale (Aia) che permetta a Taranto di continuare a produrre anche in presenza delle necessarie operazioni di bonifica.