Il Genoa e i classe ’90, potere ai giovani

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Genova. Enrico Preziosi è stato spesso additato come mercante del calcio. Da quado è al timone del Grifone ha comprato decine e decine di giocatori. Alcune volte gli ha detto bene, altre un po’ meno. Tra le sue qualità migliori c’è sicuramente quella di credere e puntare sui giovani. Giovani che spesso sono stati acquistati e ripiazzati altrove senza nemmeno un giorno passato in rossoblù.

Andrea Ranocchia e Leonardo Bonucci i nomi che per primi tornano a galla. C’è poi chi la casacca del Grifone è riuscita a indossarla per qualche minuto come Stephan El Shaarawy. Qualche apparizione in prima squadra, il botto lo avrebbe fatto qualche anno più tardi nell’anno in prestito al Padova. Lì è esploso attirando le attenzioni del Milan.

Detto fatto, l’attaccante italo-egiziano si è ritrovato in rossonero in un battibaleno annientando così le speranze dei tifosi che già speravano di godersi per qualche anno le sue giocate. Ed è proprio questo genere di cessioni a far ammattire il popolo rossoblù. Il trend però sembra finalmente cambiato. I giovani più promettenti questa volta sono rimasti all’ovile e molti altri sono arrivati nel corso dell’ultima campagna acquisti.

Il Genoa targato 2012/2012 è sicuramente tra le squadre più ricche di giocatori di belle speranze. Lunga la lista dei classe ’90. La palma del più giovane spetta a Giammario Piscitella. È nato il 24 marzo del 1993, compirà vent’anni solo l’anno prossimo. Al momento ha accumulato una sola presenza, 18’ di galoppate sul campo. Elemento di grande talento, Luigi De Canio punta forte su di lui. Evita però di buttarlo nella mischia ora che il Grifone è ancora in una fase sperimentale. Presto arriverà il suo momento e sugli esterni offensivi la concorrenza si farà agguerrita.

Un pelo più datato Mario Sampirisi. Il 31 dicembre compirà vent’anni. A differenze del compagno arrivato dalla Roma è tra i titolari fissi della squadra: vuoi per mancanza di alternative, vuoi per l’impegno profuso in ogni allenamento. Ha alternato prestazioni di alto profilo ad altre meno incoraggianti, un classico di chi ha appena cominciato a darci dentro sul serio.

Classe 1992 anche Alexander Merkel. Lui i vent’anni li ha festeggiati lo scorso aprile. Di quelli della linea verde è sicuramente l’elemento più completo. Al Milan, nonostante all’epoca dei fatti fosse poco più di un ragazzino, ha dimostrato di essere tra i più forti della sua annata. Sente il peso delle pressioni e fino a oggi ha stentato nel mettere in mostra il proprio immenso potenziale. Quando riuscirà a sgombrare la testa dalla convinzione di dover stupire sempre e comunque, sfornerà quelle giocate che hanno convinto il presidente Preziosi a scommettere su di lui che comunque, zitto zitto, ha già accumulato due presenze in stagione impreziosite da un gol.

Scaliamo di un anno e passiamo ai ’91. In rosa ce ne sono due. L’oggetto ancora misterioso Leonardo Melazzi e il baby fenomeno Andrea Bertolacci. Tre presenze per l’ex romanista e il grave errore sotto porta contro la Juventus. Ha accusato il colpo, i fischi di disappunto dei tifosi si sono fatti sentire. Il ragazzo però ha le spalle larghe e scalpita per ritrovare un ruolo da protagonista nello scacchiere di mister De Canio.

Il terzo portiere Antonio Donnarumma, infoltisce la schiera dei ’90. Con lui c’è Ciro Immobile. Il re dei bomber della scorsa Serie B, alla sua prima esperienza nel massimo campionato, ha già messo a referto 2 reti in 7 incontri. Deve ancora trovare la giusta intesa con l’ingombrante compagno di reparto, Marco Borriello ma le doti del campione sono sotto gli occhi di tutti. È un potenziale fenomeno, meglio che Preziosi riscatti quanto prima la parte di cartellino ancora nelle mani della Juventus.

E non finisce qui. In rosa compaiono i vari Anselmo (’89) e Jorquera (’88); difficile poi considerare datati Kucka, Seymour e Antonelli, il terzetto classe ’87). Al trentaduenne Sebastian Frey e al ’78 Rossi, 35 anni il prossimo aprile, il compito di guidare questo folto manipoli di ragazzini terribili.

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