Giovani sempre più a loro agio con l’informatica, ma per le donne ancora poco spazio

Genova. Nella sede di Banca Carige si parla di tecnologia al femminile, nell’ambito del convegno “Ragazze di oggi donne di domani: costruire il futuro al tempo del web” dedicato all’analisi dell’uso delle nuove tecnologie nelle nuove generazioni femminili.

Promosso dall’Università degli Studi di Genova (dipartimento di Scienze della formazione) in collaborazione con GenovaFa, futuro@lfemminile – il progetto di Responsabilità Sociale promosso da Microsoft, Cluster Reply e Asus e patrocinato dal Dipartimento per le Pari Opportunità del Ministero – e Banca Carige, il convegno vede coinvolto un ricco panel di relatrici rappresentanti del mondo delle istituzioni e delle aziende che delinea lo scenario attuale e le tendenze in atto di un fenomeno a elevato impatto per il futuro delle più giovani.

“Sicuramente per i giovani di adesso, che sono nativi digitali, lavorare con le tecnologie è quasi innato. Per noi come azienda l’obiettivo è quello di rendere la tecnologia sempre più semplice e sempre più alla portata di tutti – spiega Roberta Cocco, direttore responsabilità sociale di Microsoft Italia – I giovani devono essere anche per il nostro paese i primi ad adottare la tecnologia così da rendere il più possibile l’accelerazione verso quello che è il futuro attraverso l’innovazione”.

E le ragazze in questo mondo se la cavano bene, “ormai nelle fasce giovanili non c’è più differenza nell’utilizzo della tecnologia tra ragazzi e ragazze – afferma Cocco – usano la tecnologia per comunicare, la ricerca di informazioni sulla rete, per organizzarsi i viaggi, per scoprire tutte le informazioni relative ai loro hobby. E questo è molto importante perchè per entrare nel mondo del lavoro, in un momento economico così difficile come questo, saper utilizzare bene il computer, conoscere le lingue ed essere disponibili anche a viaggiare è fondamentale”.

“Nelle fasce un pochino più adulte, diciamo dai 44 anni in poi, le donne sono ancora molto indietro rispetto agli uomini nell’utilizzo della tecnologia e gli ultimi dati Istat lo confermano di nuovo, quasi 10 punti in percentuale in meno rispetto agli uomini. Questo è un peccato perchè le tecnologie aiuterebbero tantissimo le donne sia nella sfera personale che in quella personale”.

Mentre nelle altre facoltà scientifiche come medicina, biologia e matematica la presenza femminile ha supereato quella maschile, “lo stesso non si è verificato nel campo dell’informatica, dove sia nel campo universitario sia nelle società, specialmente nei più alti livelli della scala gerarchica mediamente la presenza femminile non supera il 10% del totale – spiega Daria Bagnasco, vice direttore generale Gruppo Banca Carige – Questo non perchè le donne non ne abbiano la capacità, ci sono casi che lo dimostrano: è ad una donna che è stato riconosciuto il merito di aver sviluppato il primo calcolatore analogico e i primi algoritmi matematici, si tratta di Ada Byron, la figlia del poeta. Anche durante la seconda guerra mondiale, con gli uomini al fronte, alcune matematiche americane erano state incaricate di sviluppare dei programmi da utilizzare nei primi calcolatori elettronici”

Ma man mano che il settore dell’informatica si sviluppava come un settore importante e prestigioso, quindi in grado di ottenere anche significativi riconoscimenti economici, la presenza femminile, specialmente nei livelli più alti si andava assotiliando. La presenza di donne al vertice di società d’informatica è ancora caso isolato.

“Il comparto dell’Information technology da sempre è stato presidio maschile, purtroppo sono ancora poche le ragazze che perseguono studi tecnico scientifici – spiega Cocco – Una delle attività di Futuro @l Femminile di Microsoft è quella di stimolare e divulgare come il comparto It, quindi le facoltà scientifiche che sono fondamentali e non necessariamente per svolgere un lavoro all’interno di questo comparto ma comunque ricoprire delle posizioni che hanno sempre più bisogno di donne e che sono ancora troppo poco rappresentate”.

“Penso che la barriera più grande che finora ha impedito alle donne di esprimersi in condizioni di parità siano le barriere culturali – afferma Bagnasco – per anni l’informatica è stata considerata patrimonio maschile e questo facilitato anche dalla convionzione che le donne si sentissero un po’ estranee a questo mondo in cui dominava la logica, la ricerca esasperata dell’efficienza del processo, e della perfezione dell’oggetto ma fine a se stesso. Oggi le ragazze sono più consapevoli dei propri diritti e delle proprie capacità. La crisi sta manifestando i suoi effetti peggiori, ma in futuro credo ci saranno spazi per ulteriori sviluppi della tecnologia e in questo mondo le ragazze di oggi sapranno entrare ed esprimere al meglio le proprie capacità”.

Il convegno si inserisce in una più vasta collaborazione tra il Festival della Scienza e futuro@lfemminile. Si potrà infatti visitare fino al prossimo 25 novembre presso il chiostro del Museo di Sant’Agostino la mostra fotografica “Quanto ti vuoi bene?”, che racconta le donne di domani attraverso un percorso di immagini e parole ideato dalla fotografa australiana Jacqui James per dare voce ad abitudini, sogni e aspirazioni delle ragazze di oggi in oltre 90 scatti d’autore.

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