Cronaca

Dalla mobilità all’inclusione sociale, ecco l’immagine del futuro: la mappa delle smart city italiane ed europee

smart city

Sono acclamate come le città del futuro, quelle in cui le tecnologie miglioreranno la qualità della vita, dall’inclusione sociale delle fasce più deboli alla promozione di un nuovo modello sviluppo, dall’occupazione a tutto quello che fa ‘green economy’, in una visione olistica.

Sono le ‘smart city’, le città intelligenti che in parte esistono già, ognuna a suo modo e con la sua specificità. Ma quali sono le ‘smart city’ italiane? Venezia punta sulla mobilità, mentre a Genova il concetto di ‘smart’ si declina attraverso l’inclusione degli stakeholder e quindi nella collaborazione stretta tra imprese e amministrazione; ma ci sono anche Torino, Milano, Parma e Trento che stanno lavorando in questa direzione, spesso aiutate dalle Regioni, come nel caso dell’Emilia Romagna, secondo il principio di fare sistema.

Oggi, in occasione di “Smart City Exhibition 2012” (Bolognafiere, 29-31 ottobre), verrà presentata la classifica delle città intelligenti realizzata da Forum Pa e presentatata in collaborazioe con Bologna Fiere, e tra le103 città capoluogo più smart c’è anche Napoli “che sta facendo davvero un enorme lavoro grazie alla sua ‘smart administration’ in lotta contro corruzione e per la trasparenza dei processi interni”, spiega all’Adnkronos Carlo Mochi Sismondi, presidente del Forum Pa e ideatore della manifestazione bolognese dedicata alle smart cities. Una città, Napoli, che sta “puntando sulle tecnologie per abbattere il cancro della corruzione dell’amministrazione.

E’ uno di quei casi in cui le tecnologie ‘smart’ non solo dei gadget, ma hanno contenuti veri”. Passando all’Europa, quali sono le città smart che si stanno facendo notare di più? Manchester, Amsterdam e Santander, per citarne tre. Il 14 dicembre del 2010, Manchester è stata scelta come apripista dell’iniziativa europea da 2 milioni di sterline “Internet for Smart Cities”.

Obiettivo: coinvolgere quanta più popolazione possibile, dai residenti ai business men, per testare nuove applicazioni e nuovi servizi utili a migliorare stili di vita e condizioni di lavoro. Tutto si appoggia su una rete internet ultra veloce, per facilitare i rapporti tra le persone e i diversi attori impegnati nella transizione della città in smart city. La tecnologia permette alla città di ricevere informazioni dai cittadini su traffico, situazioni di emergenza, condizioni climatiche, inquinamento, ma soprattutto fa in modo che tutti i cittadini, di qualsiasi etnia, abbiano facile accesso alla rete internet ultra veloce.

Per quanto riguarda le tecnologie verdi, i due progetti della città sono Pepesec (modello di pianificazione energetica su quanta energia è prodotta, distribuita e usata all’interno della municipalità) e Dehems – Digital Home Energy Management System (finalizzato a fornire congegni pratici e casi studio su come la tecnologia può essere utilizzata per realizzare case e aziende più efficienti). Riduzione delle emissioni di Co2 della città di oltre 200 tonnellate l’anno e risparmi energetici per oltre il 40%: sono i risultati più eclatanti del progetto

“The Climate Street” con cui Amsterdam punta ad azzerare le emissioni di Co2 entro il 2015. Come? Attraverso i display energetici che permettono alle famiglie di vedere in tempo reale quanta energia stanno consumando, gli scanner energetici per individuare le fonti di maggior consumo, gli smart plugs che tramite connessione Wi-Fi trasmettono informazioni sul consumo energetico, l’attenuazione dell’illuminazione pubblica. La città vanta anche oltre 400 km (250 a doppia corsia e 150 a corsia unica) di persorsi dedicati, a disposizione di circa 600.000 bici che è possibile noleggiare. Ma soprattutto, grazie agli open data i cittadini partecipano sempre più attivamente alla ‘cosa pubblica’.

Capofila dei progetti di smart city iberiche, Santander ha realizzato una serie di progetti grazie a un programma di partnership pubblico-privato che coinvolge anche l’Università della Cantabria. Quelli di maggiore impatto si basano su un’estesa rete di sensori sparsi nelle zone nevralgiche della città che raccolgono dati ambientali e segnalano ogni tipo di situazione, dagli incidenti ai guasti al manto stradale, attraverso la “augmented reality”, la realtà mediata grazie all’elaboratore. Pioniere dei nuovi progetti, il sindaco I’ñigo de la Serna, anche presidente della rete spagnola delle città intelligenti e promotore del Manifesto di Santander sottoscritto da 24 città, tra cui Madrid e Barcellona. Ci sarà anche lui a “Smart City Exhibition 2012” per partecipare al convegno “Pianificare la smart city” del 31 ottobre.

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