Cronaca

Costa Concordia, incidente probatorio: i naufraghi: “Non solo Schettino, anche la Costa ha responsabilità”

Costa Concordia

Grosseto. Francesco Verusio, procuratore capo di Grosseto, ha raggiunto l’aula del Teatro Moderno di Grosseto allestita per l’incidente probatorio sul naufragio della Costa Concordia. Verusio preso posizione nella parte del palcoscenico dove siede l’accusa.

Sul palcoscenico, al centro, c’è la postazione del Gip Valeria Montesarchio, mentre a sinistra trovano posto il
collegio dei periti del Gip e piu’ avanti la postazione della Procura di Grosseto con Verusio e i Pm che hanno svolto
l’inchiesta.

A destra del giudice Montesarchio invece ci sono i posti riservati agli indagati e ai loro difensori. In prima fila il
comandante Francesco Schettino affiancato dal suo avvocato Bruno Leporatti.

In sala molti avvocati e consulenti, ma solo qualche naufrago sopravvissuto alla tragedia. In attesa dell’inizio dell’udienza un passeggero che era a bordo della Concordia è salito sul palco per salutare l’ex comandante Francesco Schettino che, seduto al banco degli imputati, si è alzato in piedi e ha stretto la mano all’uomo.

Secondo quanto si apprende, i due si sono scambiati alcune brevi frasi e poi hanno ripreso le rispettive posizioni

L’udienza si deve svolgere a porte chiuse e al momento sono una cinquantina coloro in attesa nella sala.

“Abbiamo querelato la Compagnia Costa ma, ad oggi, la Procura di Grosseto non ha ancora iscritto nel registro degli indagati la Compagnia. Sarebbe stata un’operazione dovuta ma ancora non abbiamo visto niente”. Lo ha detto l’avvocato Michelina Soriano, legale di 7 naufraghi di Bologna rimasti feriti durante il naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio.

“I miei assistiti non hanno accettato il risarcimento – ha proseguito il legale – Ho avanzato una richiesta diversa ma Costa Crociere ancora non ha nemmeno risposto”.

“Schettino ha le sue responsabilita’, ma dietro ci sono altre colpe di cui qualcuno dovrà rispondere”.
I passeggeri che la notte del 13 gennaio scorso erano sulla Costa Concordia sono unanimi nel sostenere che la manovra del comandante non e’ stata l’unica causa della tragedia.

“Che Schettino abbia le sue colpe e abbia fatto degli errori – dicono Ernesto Carusotti e sua moglie Paola, quella sera a bordo della Concordia – è evidente. Ma dietro il suo comportamento ci sono altre cose, altre responsabilita’ di cui qualcuno dovrà rispondere. Ci sono cose che non hanno funzionato e che vengono fuori dalla scatola nera di cui sicuramente qualcuno dovrà rispondere”.

L’accusa alla Costa e’ chiara: “Quando ha fatto il biglietto – aggiunge Carusotti – io ho pagato la Costa, che io consideravano una compagnia seria e affidabile. Ora mi dovrò ricredere”.

“La verità è lapalissiana, nel disastro ci sono stati la concatenazione di omissioni e di errori. Oggi è una fase importante del processo che delineera’ definitivamente le responsabilità penali, è un’operazione lunga e complessa ma la gente dell’Isola del Giglio che rappresento vuole capire come mai si è verificata questa tragedia e ci sono state così tante sofferenze”. Così ha commentato Alessandro Maria Lecci, uno dei legali del Comune dell’Isola del
Giglio, prima di entrare nel Teatro Moderno di Grosseto.

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