Chiavari. Secondo il Comitato Acqua Pubblica Bene Comune, si continuano a prendere in giro i cittadini sull’acqua. “Venerdì scorso al consiglio comunale di Chiavari, la maggioranza dei consiglieri (tranne due) si sono astenuti dal votare un diritto acquisito dei cittadini: l’eliminazione dei profitti dall’acqua – spiega il comitato – La mozione presentata dal consigliere Canepa chiedeva l’applicazione degli esiti referendari e l’opposizione ad altre privatizzazioni”.
“I Sindaci ed i consigli comunali si astengono dal garantire diritti acquisiti dal referendum, ricordiamolo, sono loro che votano le modifiche alle tariffe e dovrebbero riunirsi prima delle riunioni all’Ato e votare l’ordine del giorno, non astenersi dopo e raccontarci il nulla quando hanno già deciso di erogare ad Iren 15 milioni di euro, per un curiosissimo debito del bilancio 2007/2009, che solo ora salta fuori – prosegue – ci chiediamo quanto avete studiato questi bilanci, quanto controllate le spese e gli investimenti fatti con i nostri soldi, perché ad esempio ci impiegano il triplo del tempo e dei soldi per costruire, i depuratori, che sistematicamente dopo poco tempo danno problemi? perché essere sudditi di una società fra l’altro indebitata che non è nemmeno efficiente?”.
“I Sindaci poi ci hanno raccontato la favoletta che per pagare questo debito non saranno aumentate le bollette e mantenuti gli investimenti, ma da qualche parte dovrete pur prenderli e sempre delle nostre tasche si tratta! Ora basta, mettetevi ad un tavolo, studiate la questione e cambiate la gestione, ve lo ripetiamo, l’acqua non è una merce e la Democrazia non è in svendita, se no che vi votiamo a fare?”, conclude il comitato.