Economia

Ansaldo Energia, politica e imprenditori “tifano” italiano. Calvini: “Azienda strategica, dobbiamo preservarla”

Ansaldo

Genova. La notizia dell’offerta avanzata dal Fondo strategico italiano, affiancato da una cordata d’imprenditori italiani del settore della metallurgia e della componentistica per il comparto energetico, relativa all’acquisto della quota del 55% di Ansaldo Energia é appena arrivata e riscuote un notevole apprezzamento nel mondo politico ed imprenditoriale genovese.

Finmeccanica, la controllante di Ansaldo Energia, potrebbe cedere la maggioranza delle azioni dell’azienda per ripianare il considerevole debito che la opprime e, nei mesi scorsi, si era parlato di un concreto interessamento di Siemens, diretta concorrente tedesca.

“So che qualche imprenditore – ha detto oggi Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria – ha preso contatto per Ansaldo Energia. Mi sembra una notizia positiva: inoltre l’intervento del Fondo strategico italiano servirebbe per sostenere un progetto industriale e garantirebbe la crescita dell’azienda che deve rimanere italiana. Un’acquisto da parte di Siemens, mossa fatta per neutralizzare un concorrente, é un rischio da evitare”.

Posizione condivisa dal presidente di Confindustria Genova, Giovanni Calvini: “Stiamo osservando – ha detto – con grande attenzione l’evolversi della situazione. L’augurio è che Ansaldo Energia possa rimanere ben radicata sul territorio. Si tratta di una di quelle grandi imprese fortemente internazionalizzate che investono in innovazione e che creano indotto. Dobbiamo cercare di preservarla”.

Concetto infine ribadito da Giorgio Squinzi, presidente nazionale di Confindustria: “E’ importantissimo che cervello e braccia rimangano a Genova. Se Finmeccanica decide di vendere é fondamentale trovare un’altro azionista che decida di investire al suo posto”.

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