Genova. Prosegue con nuovi e importanti sviluppi l’inchiesta sull’alluvione del 2011 a Genova. Secondo uno stralcio dell’interrogatorio reso al pm da Roberto Gabutti, referente delle organizzazioni di Protezione civile presenti a Genova durante l’alluvione, l’indagato avrebbe ammesso: “Ho falsificato il bollettino di aggiornamento del monitoraggio dei corpi idrici e l’ho fatto per tutelarmi”.
Gabutti è indagato per il falso e per il favoreggiamento dei tre alti dirigenti comunali di Protezione civile Sandro Gambelli, Gianfranco Delponte e Pierpaolo Cha indagati, a loro volta, per falso e calunnia in una seconda tranche dell’indagine principale sulla esondazione del rio Fereggiano che, nel novembre 2011, porto’ a sei morti.
Secondo gli inquirenti, Gabutti si sarebbe prestato ad aiutare i tre dirigenti nel redigere un verbale nel quale tempi e entità dell’evento metereologico erano stati alterati così da ridurre il minimo le loro responsabilità. Nel corso dell’interrogatorio Gabutti avrebbe fatto anche il nome dell’allora assessore comunale alla protezione civile Francesco Scidone (che non risulta indagato).
Secondo Gabutti, durante una riunione di perfezionamento di quel documento, alla quale parteciparono lo stesso Gabutti, Gambelli, Cha, Delponte e altre due persone, l’assessore invitò tutti a “redigere un documento coordinato”. Scidone ha affermato di avere “la coscienza a posto” e si è detto “molto amareggiato” ma “assolutamente sereno sul piano della responsabilità personale. Non ricordo neppure di aver parlato con lui”.