Politica

Venerdì comincia l’autunno caldo di Tursi, Farello: “Fondamentale entrare nel merito dei temi strategici per la città”

farello

Genova. Quello che sta per cominciare si preannuncia come un autunno caldissimo, non solo per la crisi economica e le numerose vertenze occupazionali, ma anche per la politica, almeno per quella che ha casa a palazzo Tursi. Per questo il Pd ha scelto di non perdere tempo e ha chiesto al sindaco una verifica in vista della presentazione delle “linee programmatiche” che conterranno le scelte strategiche dell’amministrazione per la città. Sullo sfondo le più o meno ventilate ipotesi di un allargamento della maggioranza all’Udc o addirittura di un cambio della stessa in corso d’opera con l’Idv fuori e l’Udc dentro, e con la Fds che ha già annunciato che in questo caso passerà all’opposizione.

“In questo momento non sono le ipotesi di cui intendiamo discutere e non userei nemmeno il termine verifica perché il Pd non ha chiesto di discutere gli assetti politici della maggioranza, cosa comunque importante, ma ha chiesto di discutere il merito delle cose” dice però il capogruppo Pd in consiglio comunale Simone Farello.

“L’autunno per questa città sarà difficilissimo – spiega l’ex assessore alla mobilità – perché dovremo affrontare una serie di crisi aziendali. Dovremo fare scelte importanti su temi strategici della città, dal trasporto pubblico all’assetto produttivo e industriale e visto che il sindaco a settembre dovrà presentare le linee programmatiche e sottoporle a un voto, pensiamo che questo sia il momento giusto per vedere se siamo d’accordo come maggioranza sulle priorità. Finora non è andata sempre così, penso alle scelte sull’imu o alla delibera su Amt, crediamo che la maggioranza si debba raccogliere intorno al programma presentato a maggio e dire quali sono le priorità”.

Per il Pd la priorità è una sola: “Attivare politiche che permettano a questa città di crescere e attivare posti di lavoro”. Questo significa che la Gronda si deve fare, nonostante i mal di pancia che sta creando a sinistra e le perplessità sollevate dallo stesso sindaco Doria: “La nostra posizione come Pd è molto chiara visto che nella passata legislatura abbiamo costruito un percorso per la realizzazione di questa infrastruttura. Sappiamo che sono in atto le procedure di valutazione di impatto ambientale, chiediamo che il Comune nella procedura non sia spettatore ma protagonista, perché il progetto si può ancora migliorare, ma il tema infrastrutturale è decisivo e quest’opera è indispensabile.”

Gronda e Terzo valico però non esauriscono il tema delle infrastrutture: “Le grandi opere non devono essere anteposte al continuare a lavorare sulle opere cosiddette medie o piccole che hanno una condivisione di tutta la magigoranza e benefici anche più vicini nel tempo per i cittadini. Le più importanti? La strada a mare del Ponente e il nodo ferroviario di Genova che è forse la vera infrastruttura strategica del nostro territorio, sulla quale dobbiamo cominciare a discutere non solo su quando finisce il lavoro di costruzione dei nuovi binari, ma anche su quali treni e con quale modello di esercizio la faremo funzionare dal 2016”.

Tema che si collega alla questione Amt: “Il futuro di Amt è infatti è affrontabile e risolvibile solo se con la Regione facciamo un lavoro per integrare ferro e gomma perché la grande vera prospettiva di sviluppo del tpl a Genova passa dal nodo ferroviario e dalla matropolitanizzazione delle ferrovie”.

Il Pd resta favorevole alla privatizzazione: “Per far questo servono alleati e questi si trovano anche tramite gare ad evidenza pubblica, come per esempio hanno fatto il Comune di Torino o quello di Firenze. Non siamo privatizzatori o pubblicizzatori a prescindere, vogliano solo trovare il modo di garantiere due cose: il servizio ai cittadini e l’occupazione”.

Tra le ferifiche sui “temi concreti”, si parlerà anche della moschea al Lagaccio, sulla quale l’Idv ha già preannunciato l’ennesino no: “Ci sono tante cose che c’erano nel programma sulle quali l’idv ha deciso di differenziarsi, spero che gli incontri che abbiamo deciso di fare in questi giorni ci riportino al programma. sulla moschea riteniamo che si tratti di un diritto costituzionale della comunità islamica, pensiamo che non debba essere impiegato un altro ciclo amministrativo per discutere di questo”.

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