Economia

Sul nodo di San Benigno società Autostrade prende ancora tempo, il Comune insiste: “Partire subito con i lavori”

nodo di San Benigno

Genova. Non c’è ancora una data certa per l’inizio dei lavori per il nodo stradale di San Benigno, che avrebbero dovuto partire inizialmente questa primavera, poi a luglio. Si potrebbe cominciare a dicembre, ma non è detto. L’affidamento dei lavori all’azienda di società Autostrade Pavimental, infatti, non è più certo, visto che a giugno un decreto ministeriale ha ridotto dal 60% al 40% la percentuale di opere che Autostrade può affidare in house, senza ricorrere a gara pubblica. “Ne stanno discutendo i nostri dirigenti a Roma – ha ammesso oggi Giorgio Fabriani, direttore del primo tronco della società Autostrade – ci auguriamo di poter affidare il primo lotto alla nostra azienda, in modo da partire tra poco e terminare i primi due lotti entro l’estate del 2014”.

Il sospetto però è che la direzione romana di società Autostrade stia prendendo tempo, in attesa di conoscere quale sarà il futuro della Gronda autostradale di ponente, dopo le 38 osservazioni richieste alla società dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito della valutazione dell’impatto ambientale dell’opera. Come ha ribadito lo stesso Fabriani in aula rossa infatti “Il nodo di San Benigno viene realizzato nell’ambito di una convenzione con Anas che riguarda il raddoppio del nodo autostradale genovese”.

Oggi, di fronte alla commissione Territorio del Comune di Genova, è stata presentata da Autostrade e dai tecnici di Urban Lab l’attuale versione del progetto, il cui accordo era stato firmato a febbraio dal ex sindaco Vincenzi.

Il nuovo nodo di San Benigno costerà alla società autostrade 83 milioni di euro, ed è destinato a risolvere alcune criticità legate soprattutto al transito dei mezzi pesanti in uscita da Genova Ovest in direzione porto.

Questi i principali interventi. Verrà realizzata una nuova rampa diretta che collegherà lungomare Canepa alla sopaelevata, passando sopra via di Francia. Verranno eliminati gli attuali stop sull’elicoidale, che causano forte congestionamento. Fondamentale sarà la nuova rampa di accesso che porterà i mezzi pesanti usciti dalla A7 direttamente al vaco Etiopia, che sarà profondamente ristrutturato. Una nuova rampa sostituirà l’attuale accesso alla sopraelevata da via Cantore. Sarà invece ridaotto a una corsia l’attuale ingresso a due corsie dalla sopraelevata all’ingresso dell’autostrada. Nuovo accesso anche per le auto che dall’uscita di Genova Ovest devono recarsi al Terminal traghetti, che non dovranno più quindi utilizzare la viabilità cittadina. Tutte le opere saranno pienamente compatibili con il progetto di allargamento di lungomare Canepa (che diventerà a 6 corsie), nell’ambito della realizzazione della strada a mare.

Qualche perplessità ha suscitato tra i consiglieri (in particolare Fds e Movimento 5 stelle) il ridimensionamento del progetto rispetto a quello presentato nel 2005 (che aveva un costo complessivo di 400 milioni di euro). Secondo Antonio Bruno il mancato intervento a monte dell’uscita autostradale, che resta a due corsie, “fluidificherà il traffico ma non eliminerà le code”.

Il nodo resta la partenza dei lavori, una cui data certa è stata chiesta a gran voce anche dai consiglieri di opposizione (in particolare Vittoria Musso e Lilli Lauro). La risposta però non è risolutiva e dipende dalle decisioni che verranno prese a Roma.

Se società Autostrade decidesse che San Benigno non è un’opera prioritaria (viste le attuali incertezze rispetto alla Gronda), da affidare quindi alla sua azienda in house, l’assegnazione tramite gara porterebbe a un ulteriore ritardo del nodo, che i genovesi attendono da molti anni e su cui per una volta – seppur con alcuni distinguo – i consiglieri di Tursi sembrano essere tutti uniti nel chiedere che si parta al più presto.

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