Spending review e riassetto Province, Dondero: ” Riforma pasticciata, principali vittime i cittadini”

alture rapallo

Tigullio. “Una riforma pasticciata, fatta a colpi d’accetta, la cui principale vittima sono i cittadini e il loro diritto costituzionale di poter eleggere democraticamente i propri rappresentanti e di controllare l’operato di un ente, diritto cancellato dalla legge che impone che i futuri consiglieri e i presidenti delle nuove Province, ma anche per le Città Metropolitane, siano eletti tra e dai consiglieri comunali in carica. Questo, aggiunto alla riduzione complessiva del numero dei consiglieri comunali, provinciali e regionali, denuncia una progressiva riduzione degli spazi di rappresentanza democratica abilmente spacciata per lotta alla casta e allo spreco”.

Questo l’amaro commento di Marina Dondero, segretaria della Federazione Partito Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra Tigullio Golfo Paradiso.

Una questione basilare, ma totalmente assente dalla discussione, che sta infiammando il Tigullio con il Pdl in testa a rivendicare autonomia per il territorio contestando l’ingresso nella città metropolitana, “con la solita operazione doppiogiochista di chi in Parlamento vota tutte le leggi devastanti del Governo Monti e a livello locale le contesta” afferma Dondero.

“Lo scatenarsi dei Comuni nel sostenere l’adesione alla Provincia di Spezia o alla Città Metropolitana nasconde l’evidenza di una norma confusa e pasticciata dove ancora oggi non è completamente chiaro quali funzioni avranno province e città metropolitane, quali saranno trasferite ai comuni o ritorneranno alle regioni e soprattutto la consistenza delle risorse a disposizione. Una incertezza che colpisce anche i dipendenti provinciali che vedono messa in discussione la loro professionalità e futuro luogo di lavoro” aggiunge Dondero.

“Ma al di là della collocazione territoriale – spiega Dondero – dei Comuni non è difficile immaginare che il cosiddetto risparmio che dovrebbe derivare da questa trasformazione consisterà nel peggioramento dei servizi fin qui erogati come la cura dell’ambiente, delle scuole, delle strade, riducendo quindi anche le opportunità lavorative ad essa collegata e non escludendo in futuro tasse aggiuntive per poterla mantenere”.

La Federazione Prc Fds nel contestare comunque la legittimità costituzionale della norma, chiede sia fatta chiarezza al più presto sulla funzione e sulle ricadute effettive che il nuovo assetto avrà sui cittadini e sui dipendenti della provincia di Genova, ribadisce la gravità della cancellazione del diritto elettorale attivo e passivo dei cittadini per l’elezione della provincia e il fatto che decisioni cruciali per il futuro del territorio saranno esclusivamente in mano ai sindaci e sostanzialmente agli stessi partiti che sostengono un governo non legittimato da alcun voto popolare.

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