Solitudine e povertà, il disagio si annida anche dove non si vede: pasti a domicilio nel quartiere di Albaro

Genova. Sono stati circa 960 i pasti consegnati agli anziani del territorio del Municipio Medio Levante, attraverso l’iniziativa che ha coinvolto insieme al Municipio anche Ats Genova, Croce Bianca e Auxilium, avviata lo scorso 30 luglio e conclusasi il 25 agosto.

“Per fortuna è capitato che il servizio si svolgesse in quel momento dell’anno, più difficile per gli anziani che rischiano di essere lasciati soli quando la famiglia è in vacanza, c’era anche molto caldo – spiega Irene Ravera, assessore ai Servizi alla persona del Municipio Medio Levante – le percentuali sulla soddisfazione del servizio sono state altissime, abbiamo rilevato una buona qualità del cibo ed efficiente modalità di consegna dei volontari”.

Sono stati 40 gli anziani che hanno potuto usufruire della consegna dei pasti a domicilio, tutte persone già conosciute ai servizi sociali del municipio.

“Abbiamo tagliato ciò che abbiamo ritenuto superfluo e abbiamo concentrato le nostre risorse su questa iniziativa, finanziata in parte con i fondi, che sarebbero stati destinati a consigli e commissioni, ma sono stati invece stornati e utilizzati per finanziare la consegna dei pasti” sottolinea Alessandro Morgante, presidente del Municipio Medio Levante.

Ma ciò che salta subito all’occhio, oltre all’equipe di volontari che si sono mobilitati tra cuochi, autisti e staff, è il territorio in cui si è svolta l’iniziativa, comprendente quartieri come Albaro e la Foce, notoriamente conosciuti come quartieri del benessere genovese.

“Il disagio si annida anche nei quartieri “bene”, tra persone che magari hanno un appartamento di loro proprietà ma sono sole, hanno poche persone che li possano supportare soprattutto nel periodo estivo, oppure persone che non hanno un supporto familiare, che di solito permette di ovviare alle problematiche della solitudine – afferma Morgante – il disagio si annida anche dove sembra apparentemente che non ci sia, anzi a volte essendo più nascosto è anche più difficile da affrontare. Ci sono molte persone che soffrono, alcune anche per situazioni derivate dal benessere, per esempio ci sono molti ragazzi che sono seguiti dai servizi sociali perchè i genitori si sono lasciati e magari c’è una battaglia per l’affidamento dei figli e questo induce a delle problematiche sociali”.

Su 60 mila persone residenti nel terriori del Municipio Medio Levante, circa mille sono seguite dai servizi sociali.

“Non siamo una grande azienda che lavora nell’ambito della ristorazione – spiega Alberto Mortara dell’Auxilium – per noi preparare cibo è uno strumento per creare relazioni con le persone. Questo è il senso che noi abbiamo colto in questo progetto: garantire alle persone che c’è qualcuno che si occupa di loro, che ha cura dei loro bisogni anche in momenti dell’anno in cui risulta più facile dimenticarsi di chi ha difficoltà”.

“La mia intenzione era di coinvolgere più volontari possibili infatti nel stilare i percorsi e gli orari ho cercato quasi tutti i giorni di mandare un autista nuovo per cui abbiamo impiegato 40 autisti sulle due macchine ” racconta Sandra Norrish della Croce Bianca.

Importante anche l’impegno dei volontari di Ats Genova, “si sono attivate nell’iniziativa due persone seguite da noi – spiega la responsabile Elisabetta Rossi – che vengono coinvolti ogni anno in quelli che chiamiamo progetti di attivazione sociale, progetti che garatiscono un piccolo rimborso alle persone e danno loro la possibilità di svolgere una funzione”.

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