Ricerca sulle staminali: Governo mette in campo un gruppo di esperti

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Mentre continuano le polemiche sulla vicenda dei tre bambini con gravi malattie ai quali sono state somministrate in via compassionevole cellule staminali con il metodo Stamina, il ministro della salute Renato Balduzzi mette in campo un gruppo di esperti per raccogliere dati su metodi, terapie e risultati.

Lo scopo, dice Balduzzi a chiare lettere è “riunire i risultati delle sperimentazioni in atto per capire quali siano le reali potenzialità di questo tipo di terapie”. Non solo ma anche alla luce di fatti di Brescia è necessario che “vi sia un punto unico di riferimento per valutare tutti gli studi e i risultati che si stanno ottenendo, per approfondire le reali potenzialità di questo tipo di terapie, in modo da garantire elevati livelli di sicurezza ed evitare che le aziende ospedaliere e i pazienti siano oggetti di false illusioni o di truffe vere e proprie”. I nomi scelti per la commissione sono di primo piano: Angelo Vescovi, Bruno Dallapiccola, Rosaria Giordano, Massimo Dominici Alesandro Rambaldi oltre a esperti dell’Aifa, dell’Istituto superiore di sanità del centro nazionale trapianti e del ministero.

Secondo Balduzzi “in un settore in continua evoluzione, ma che rischia di generare attese eccessive nei pazienti, soprattutto in quelli in condizioni più critiche, è necessario riunire i risultati delle sperimentazioni in atto per capire quali siano le reali potenzialità di questo tipo di terapie”. Ecco allora che si prevede l’istituzione di un registro nazionale per riunire dati sui trattamenti classificati come “farmaci” e su quelli classificati come ‘trapianti’, stabilendo al tempo stesso che sia reso disponibile un expertise per i professionisti. Bisogna inoltre, continua il Ministro, ” completare il quadro normativo, anche con il coinvolgimento delle Regioni, e attivare strumenti che consentano al Ministero di comprendere l’eventuale efficacia delle terapie finora somministrate e la reale percentuale dei pazienti che ne hanno beneficiato”.

Oggi esistono nel mondo 1206 pubblicazioni che riguardano l’uso clinico delle staminali mesenchimali. Attualmente sul sito della Federal Drug Administration, massima autorità di riferimento mondiale per i protocolli clinici di ricerca, sono registrati 259 studi clinici nel mondo che prevedono l’utilizzo di cellule mesenchimali. Tre di essi sono italiani, contro 20 in Spagna, 9 in Belgio e 8 in Francia. In Italia i tre studi sono in corso uno tra Pesaro e Pavia e due a Bergamo. Oltre a questi in Italia esistono 13 Cell-Factory autorizzate da Aifa dove vengono prodotte cellule staminali, attraverso specifiche manipolazioni, utilizzate per terapie sull’uomo.

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