Savona. Clima da convention, più che da confronto culturale alla “Leopolda”, quello al Teatro Chiabrera di Savona per l’intervento di Matteo Renzi, ufficialmente in campo per la sfida nelle premiare del Pd. Dal tono e dall’organizzazione elettorale emerge il carattere volitivo, la candidatura a guidare l’Italia per i prossimi cinque anni. Salta all’occhio la quasi assenza della simbologia propria del Partito Democratico, mentre campeggia il motto “Adesso!”. Tutto esaurito il teatro con oltre 1000 persone assiepate per assistere al discorso del sindaco di Firenze e molti non hanno trovato posto e dopo qualche mugugno sono tornati a casa.
A Taggia, prima dell’arrivo a Savona, si era avvertita l’ampia partecipazione: oltre 400 persone ad ascoltare il sindaco fiorentino. Renzi al Chiabrera ha scaldato gli animi con la solita verve, entrato dal retro del teatro per dribblare cronisti e per evitare di aggiungere ulteriore ritardo al suo debutto nel salotto buono della città della torretta dove ad attenderlo non c’erano solo i “soliti noti” ma anche due dei nomi più importanti dell’economia savonese come Dellepiane e Orsero, oltre a tanti amministratori, politici e vari schieramenti e moltissime persone comuni.
Anche nella città della Torretta il rottamatore ha lanciato il guanto ai bersaniani. Qui ha dalla sua il sindaco Federico Berruti, il primo cittadino cairese Fulvio Briano, Fabio Musso, Claudio Strinati, Alessandro Andreis. Molti, invece, dall’altra parte della barricata interna al partito, a partire da Livio Di Tullio, recentemente chiamato al ruolo di vice dallo stesso Berruti.
Le parole d’ordine di Matteo Renzi sono “Europa, futuro e merito”: invoca il giro di boa rispetto agli anni Ottanta, Novanta e Duemila. Il programma è ancora in bozza. Renzi lo ha pubblicato sul suo sito, chiedendo ai cittadini di inviare contributi.